I ricercatori del Medical Research Council’s Laboratory of Molecular Biology di Cambridge hanno pubblicato sulla rivista Science Translation Medicine uno studio in cui affermano che «il caffè non ci fa dormire anche perché rallenta il nostro orologio biologico interno. Un espresso doppio, bevuto tre ore prima di andare a dormire, posticipa di 40 minuti l’attivazione della melatonina, ormone che regola il ciclo sonno-veglia, rendendo più difficile addormentarsi».
Essi hanno coltivato delle cellule esponendole alla caffeina e mostrando come questa sostanza sia in grado di alterare i tempi degli orologi chimici in ogni cellula del corpo umano. I risultati possono contribuire a trattare alcuni disturbi del sonno, in particolare quelli delle persone che si svegliano, naturalmente, troppo presto, per aiutarle a rimettersi in sincronia con il resto del mondo.
«Potrebbe essere utile, se si vola in aereo da est a ovest del globo, prendere la caffeina al momento giusto della giornata per accelerare il tempo che serve per superare il jet lag», commenta alla Bbc John O’Neill, uno degli autori dello studio. Spesso le persone pensano di essere ‘schiave’ dei propri orologi biologici, programmati per svegliarsi troppo presto o tardi. «Questi e altri dati – conclude Derk-Jan Dijk, professore direttore del Centro per la ricerca sul sonno di Surrey – indicano chiaramente che possiamo in qualche misura modificare questi ritmi».
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