La praticante avvocato Asmae Belkafir, di origine marocchina – che è stata allontanata da un’aula del Tar di Bologna perché si è rifiutata di togliersi il velo – potrà tornare nelle aule del Tribunale amministrativo indossando il velo hijab, senza nessun problema. Lo ha assicurato il presidente del Tar di Bologna Giuseppe Di Nunzio, quando l’avvocato Lorenzo Canullo, dirigente dell’ufficio legale dell’università di Modena e Reggio Emilia, lo ha chiamato per parlare di quanto successo ieri mattina durante un’udienza alla seconda sezione.
Peraltro non vi è alcuna controindicazione nella scritta che è stata affissa davanti a quell’aula del Tar, che recita: “Chi interviene o assiste all’udienza non può portare armi o bastoni e deve stare a capo scoperto e in silenzio”. Si presume che l’espressione “a capo scoperto” si riferisca al fatto che gli uomini non possono stare in aula indossando il cappello e non al velo hijab, che non copre affatto il volto e quindi non mette a rischio né la sicurezza né il decoro. Altra cosa sarebbe se si trattasse del burqa, che invece nasconde l’identità della persona.
Qui accanto pubblichiamo un grafico Ansa con tutti i tipi di velo in uso nei paesi islamici
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