Il sipario si era appena chiuso, alla fine del secondo atto, quando un violento tonfo ha seminato il panico al Teatro Regio di Torino. Una mezza sfera sospesa sul palco, elemento della scenografia lunare della Turandot, è crollata all’improvviso. Feriti due coristi, trasportati in ambulanza in ospedale, l’opera è stata interrotta e il pubblico è stato invitato a lasciare la sala.
“Siamo davvero dispiaciuti”, commenta il sovrintendente Walter Vergnano, che si è subito recato in ospedale con la sindaca Chiara Appendino. “L’unica notizia buona – aggiunge – è che i nostri coristi non sembrano in gravi condizioni”. Quella di stasera era la terza replica del celebre dramma lirico di Giacomo Puccini, diretto dal maestro Gianandrea Noseda per la regia di Stefano Poda, che ha curato anche scene, costumi, coreografie e luci. Un allestimento di forte impatto, accolto da critica e pubblico con grande entusiasmo. “E’ venuta giù la luna, una mezza sfera appoggiata su un vassoio tenuto da quattro tiranti. A cedere sembrano essere stati proprio questi ultimi”, spiega Pierluigi Filania, orchestrale e rappresentante sindacale Fials. “Un incidente così non capitava da anni”, aggiunge, ricordando che la sicurezza in teatro è tenuta nella massima considerazione e che “tutto era stato verificato”. “I controlli erano stati fatti – sostiene ancora l’orchestrale -, domani chiederemo una relazione dettagliata su quanto accaduto”. Ad occuparsene oltre allo Spresal, sarà anche lo stesso Teatro Regio: “Vogliamo andare fino in fondo alla vicenda – dice un portavoce dell’ente – faremo tutte le verifiche del caso e, se necessario, la replica di domani non andrà in scena. Ma questo è ancora da valutare. La cosa più importante, ora, sono le condizioni degli orchestrali”.
Soccorsi dai sanitari del 118, intervenuti con polizia e vigili del fuoco, i due coristi sono una donna e un uomo. La prima, ricoverata all’ospedale Cto, ha riportato un trauma non commotivo e – dicono fonti sanitarie – è “sveglia e cosciente”. L’altro corista, invece, è stato ricoverato in codice giallo all’ospedale San Giovanni Bosco e, sostiene il sovrintendente Vergnano, “è lucido”. “Parlano? Meno male…”, si limita a dire il maestro Noseda lasciando il teatro di piazza Castello, nel centro di Torino. Visibilmente commossi, all’uscita, gli altri coristi e i musicisti. “Si è chiuso il sipario e abbiamo sentito un tonfo – raccontano – poi urla e un fuggi fuggi generale. La paura è stata grande: abbiamo pianto”. (servizio Ansa)
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