di MARIO MEDORI/ Roger Federer: immenso, infinito, intramontabile. Uno di quei campionissimi dello sport che emozionano all’infinito, come Francesco Totti, come Valentino Rossi. A 36 anni suonati, il fuoriclasse svizzero vince gli Australian Open per la sesta volta in carriera: 20° Slam nel carniere per l’eterno Roger. A Melbourne il numero 2 del mondo ha sconfitto in finale 6-2, 6-7, 6-3, 3-6, 6-1 il croato Marin Cilic, numero 6 della classifica, in 3 ore 3 minuti di gioco. Per Federer si tratta del 96° torneo della sua straordinaria carriera. E al momento della premiazione, il Re giustamente si commuove. Cilic, invece, ha collezionato la nona sconfitta in 10 precedenti
Re Federer: ormai non ci sono più aggettivi per descriverlo. Roger ha fermato il tempo, i 36 anni sulla carta d’identità sono solo un dettaglio, e continua a dare lezione di tennis in giro per il mondo. A Melbourne a farne le spese è lo stesso rivale della finale di Wimbledon di sette mesi fa, quel Marin Cilic che a Londra non era al meglio e che oggi ha venduto cara la pelle, rischiando anche un incredibile colpaccio al di là del 6-1 finale. Per lo svizzero è il 6° trionfo nella terra dei canguri dopo quelli del 2004, 2006, 2007, 2010 e 2017, il 20° in un torneo dello Slam, primo uomo a raggiungere tale traguardo. Cilic, invece, alla sua terza finale di uno Slam in carriera rimane fermo al successo agli US Open nel 2014. Ancora un dato per la storia: Federer con 6 successi nello Slam down under eguaglia il record di Novak Djokovic e Roy Emerson. Federer: Re leggenda.
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