Cade una testa eccellente nello scandalo sessuale che ha colpito la Oxfam, organizzazione non governativa: si è dimessa la numero due della organizzazione, Penny Lawrence (nella foto durante una missione in Pakistan) , che si è assunta “piena responsabilità” per il comportamento dello staff nel corso delle crisi umanitarie in Ciad e ad Haiti. Ha inoltre ammesso che Oxfam non è riuscita ad agire in modo adeguato nelle due vicende venute alla luce dopo le rivelazioni della stampa britannica. E cioè l’inchiesta del Times dalla quale è emerso che personale dell’Oxfam averva ingaggiato prostituite nel 2011 ad Haiti e nel 2006 nel Ciad.
Nella sua lettera di dimissioni, Lawrence spiega che “si vergogna” di quanto accaduto, sottolinea di essere stata a capo dei programmi internazionali dell’ong all’epoca dei fatti e per questo ha dovuto assumersi le sue responsabilità. “Sono fortemente rattristata per il danno e la sofferenza che questo ha prodotto ai sostenitori di Oxfam, al più ampio settore della cooperazione e a gran parte delle persone bisognose che avevano fiducia in noi”. Il numero 1 della ong, Mark Goldring, ha affermato di rispettare la decisione della sua vice. “Come noi, anche lei è sconvolta per quello che è accaduto ed è determinata a fare il possibile affinché Oxfam e la sua gente continuino a operare”.
La Commissione europea – ha detto una portavoce dell’Esecutivo comunitario – ha “un approccio di tolleranza zero verso qualsiasi accusa di cattiva condotta da parte di organizzazioni che ricevono i nostri fondi. In questo caso specifico ci aspettiamo che Oxfam chiarisca in pieno tutte le accuse con la massima trasparenza, in modo urgente. Siamo pronti a rivedere, e se ce n’è la necessità a cessare i fondi a qualsiasi partner che non rispetti gli alti standard etici”.
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