di GIOVANNI PEREZ – La decisione della direzione Dem di scegliere di andare all’opposizione in un futuro governo, sia pure un’opposizione limitata a quando saranno presenti dei disegni di legge in contrasto con i princìpi (ammesso che ve ne siano ancora) di quel partito, sembra a molti italiani “di sinistra” una scelta tattica sbagliata. Questo almeno ascoltandone gli umori che circolano tra molti aderenti, o comunque simpatizzanti di quel partito.
Per alcuni dei più critici di loro, comunque, l’atteggiamento della direzione Dem ricorderebbe – anche se negata e fatti i dovuti ed ovvii distinguo – una scelta ancora molto somigliante all’ ”Aventino”, la posizione astensionista adottata dopo il 1922 nei confronti del nascente fascismo. Un errore che fu fatale per la democrazia: infatti aprì le porte del potere a Mussolini. Una scelta sciagurata che condusse l’Italia ad allearsi al nazismo e gli italiani nel baratro della seconda guerra mondiale con milioni di morti.
Per fortuna Salvini e Barlusconi non sono certo né simili né paragonabili a Mussolini, resta comunque il fatto che riconsegnare alle destre le leve del potere potrebbe rivelarsi un imperdonabile errore e costare caro all’Italia sul piano della credibilità non solo tra i partner europei, ma anche nel più vasto ambito internazionale.
In conclusione, forse sarebbe il caso che i Dem rivedessero la loro strategia scegliendo il “male minore”: una qualche forma di patto alla luce del sole con i 5 Stelle, il cui elettorato si è ingrossato soprattutto per la migrazione di un pezzo importante di elettorato Pd, deluso dalla linea “renziana”. Questo sinché sono ancora in tempo. Del resto, la politica è l’arte dei possibile: rinunciare a qualcosa per non perdere tutto .
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