di FABIO CAMILLACCI/ Dopo i problemi nei test e quelli nelle prove, è difficile comprendere con esattezza quello che sta accadendo all’interno del box Yamaha. In Qatar sia Valentino Rossi che Maverick Vinales sono stati in grado di superare i limiti di qualifiche poco generose e di impostare un ritmo competitivo nella gara di apertura del Mondiale MotoGP. Il Dottore si è fatto strada dall’ottava casella in griglia, chiudendo terzo al traguardo, dietro solo ad Andrea Dovizioso e Marc Marquez, mentre Vinales è riuscito a risalire dalla quindicesima alla sesta posizione alla bandiera a scacchi. Valentino, in particolare, nello stesso fine settimana in cui ha annunciato il rinnovo con la Yamaha fino al 2020, ha confermato, se mai fosse necessario, di essere in grado di tirare fuori il coniglio dal cilindro quando è l’ora di competere in gara. E questa realtà sono in tanti ad ammetterla (nella foto a sinistra: Dovizioso e Rossi esultano sul podio del Qatar. Nella foto in home-page il podio completo).
Il punto di Vale sul momento Yamaha. Sulla situazione nella scuderia di Iwata, Rossi, intervistato da Crash.net ha detto: “In qualifica non ero molto contento del bilanciamento della moto perché abbiamo provato alcune modifiche per salvaguardare la gomma anteriore ma abbiamo perso velocità. Quindi per la gara mi sono detto ‘proviamo qualsiasi cosa per andare veloci’ e se la gomma resiste, resiste, altrimenti ‘ciao’. Ma abbiamo anche fatto un buon passo in avanti nel warm-up, migliorando la trazione in uscita dalle curve e penso anche che abbiamo lavorato bene con l’elettronica”.
Che M1 vedremo nel GP d’Argentina? Curiosità diffusa, e che coinvolge gli stessi piloti: capire che Yamaha sarà quella che scenderfà in pista al Termas de Rio Hondo, dove tra una settimana il “circus” del Motomondiale si ritroverà per il secondo Gran premio della stagione. Sulla carta la Yamaha parte favorita dopo la doppietta Vinales-Rossi dello scorso anno, con il pesarese secondo al traguardo per il secondo anno di fila dopo la vittoria del 2015, ancora Valentino: “Il bello e il brutto è che, da una pista all’altra, la differenza cioè il bilanciamento tra le moto sarà grande anche quest’anno. Per cui nessuno sa cosa potrà succedere in Argentina”.
Questione pneumatici. Uno dei motivi principali sarà dettato dalla capacità di adattamento delle moto alle scelta gomme fatta dal fornitore unico Michelin sui diversi circuiti e su questo punto il Dottore chiosa: “Secondo me la scelta tra le gomme è basata molto più sulla moto che sul pilota. Dani e Marc hanno montato gomma dura perché è il miglior pneumatico per la Honda, mentre tutti i piloti Yamaha sono partiti con la media perché è lo pneumatico migliore per la nostra moto. Quindi la scelta gomme dipenderà molto di più dalla moto che dallo stile di guida, ho provato molto con la dura all’anteriore ma ero troppo lento”. Domenica 8 aprile ne sapremo di più.
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