di FABIO CAMILLACCI/ La mission impossible italiana in Champions League non riesce: dopo la “remuntada” giallorossa sul Barcellona o la “Romantada” come l’ha ribattezzata il popolare giornale sportivo francese l’Equipe, la Juventus viene eliminata di rigore dopo aver accarezzato il sogno della memorabile impresa. Al Santiago Bernabeu, la Vecchia Signora vince 3-1 nel ritorno dei quarti di finale ma ad accedere alle semifinali è il Real Madrid grazie al 3-0 centrato a Torino con tanto di perla di Cristiano Ronaldo. Dopo una rimonta straordinaria che aveva portato i bianconeri a recuperare lo 0-3 dell’andata, al 92″30, quando mancavano quindi 30″ ai tempi supplementari, Benatia impatta Lucas Vazquez, liberato in area da un assist del solito CR7. Seguono: l’assegnazione del calcio di rigore alle “Merengues” da parte del mediocre arbitro inglese Oliver, le furiose proteste dei giocatori juventini e l’espulsione di Buffon per proteste. Passano più di 4′ prima che Szczesny entri in campo al posto di Higuain per cercare il miracolo sul penalty di Ronaldo. Il portoghese potrebbe innervosirsi, invece, calcia un rigore perfetto e consegna al Real Madrid l’ennesima semifinale Champions. Il Bernabeu esulta come liberato da un incubo. Sui volti dei tifosi della Juventus, al contrario, scende un velo di disperazione nonostante una gara epica della squadra bianconera, nobilitata dalla doppietta di Mandzukic e dalla rete di Matuidi. Reti che purtroppo non sono bastate per fare un’impresa che sarebbe passata alla storia. In Coppa Campioni infatti mai nessuna squadra è riuscita a qualificarsi dopo uno 0-3 casalingo. Pertanto, per l’Italia venerdi 13 aprile nell’urna di Nyon ci sarà solo il nome della Roma, insieme a Bayern Monaco (eliminato il Siviglia di Montella), Real Madrid e Liverpool. Ovvero: una tedesca, una spagnola, un’inglese e un’italiana.
Furia Juve nel dopopartita. E’ un Andrea Agnelli durissimo quello che parla ai microfoni di Mediaset dopo Real Madrid-Juventus: “Bisogna rimanere tranquilli e analizzare la situazione. Ci sono alcuni Paesi che hanno implementato la Var, il processo di accelerazione va portato avanti in Europa, perché qui si decide chi va avanti e chi no, noi avremmo meritato almeno i supplementari”. Poi la clamorosa bordata a Pierluigi Collina: “La vanità del designatore finisce per andare indirettamente a colpire le squadre italiane, queste designazioni arbitrali vengono forse fatte per dimostrare la sua imparzialità. Va cambiato ogni tre anni, questa presunzione va fermata. Guardo alle ingiustizie subite da Lazio, Roma e Milan, non solo alle nostre, come quella sul rigore non dato a Cuadrado all’andata. La tecnologia può evitare errori in qualsiasi stadio”. Era ora che qualcuno notasse che in Europa le squadre italiane sono penalizzate da arbitraggi scandalosi. In Europa la nostra Federazione non ha il potere di quella tedesca e di quella spagnola. Noi lo scriviamo da tempo. Peccato però che nessuno abbia detto niente o quasi dopo le ingiustizie subite dalla Roma a Barcellona. Adesso la Juventus alza la voce perchè si ritiene danneggiata e invoca quella Var che in Italia però demonizza. Francamente tutto questo fa un po’ ridere. Brucia sì, ma onestamente il rigore su Vasquez sembra proprio esserci e pertanto la violenta protesta bianconera appare un po’ esagerata; anzi, l’arbitro sbaglia a espellere Buffon invece di Benatia autore del fallo. Senza dimenticare che il problema arbitri a livello di Coppe Europee è un po’ generale: basta guardare cosa hanno combinato i direttori di gara in Europa quest’anno. Errori da tutte le parti: il problema quindi è soprattutto la mediocrità della classe arbitrale del Vecchio Continente. E Collina soprattutto di questo è responsabile.
Agnelli poi dettaglia meglio la sua analisi. Il presidente della Juventus ne ha per tutti e rincara la dose: “La Uefa ha un problema tecnico da risolvere subito, nei playoff di qualificazione ai gruppi ci sono squadre di tutte le nazioni e arbitri di tutte le nazioni, alcune delle quali non hanno sperimentato la Var nei campionati. Gli arbitri di porta non servono, vanno eliminati e portati dietro alla Var. L’arbitro non ha saputo gestire la situazione, sul rigore ha preso una decisione sbagliata e sull’espulsione di Buffon è stato eccessivo, anche in considerazione di cosa è successo all’andata. E’ andato in confusione, ma questo può starci. Riguardando le immagini, l’arbitro stasera sarà la persona più dispiaciuta, perché i direttori di gara non amano fare questi errori. Troppo giovane? No, io sono diventato presidente alla sua età, quella non è una discriminante”. Agnelli non dimentica, comunque, di elogiare la super prestazione della sua Juve dicendo: “Resta l’applauso da fare ai ragazzi; Roma e Barcellona hanno dimostrato che le partite si possono ribaltare anche dopo aver perso nettamente la partita d’andata, non è questione di difesa o altro. Buffon? Ha fatto una grandissima partita . In bocca al lupo a Roma e Lazio, è importante che le nostre squadre vadano più avanti possibile in Europa”.
Rabbia Buffon: un rosso a fine carriera lo fa uscire nel peggiore dei modi dalla Champions League. Finisce così, con un cartellino rosso. Finisce così, punto. Gigi Buffon saluta la Champions League con un’espulsione al 93′. Quando Benatia atterra Vazquez e l’arbitro indica il dischetto del rigore, lui è il primo a corrergli incontro. Gli urla qualsiasi cosa, e ribadisce il concetto quando il signor Michael Oliver gli mostra il cartellino. Ci credeva Buffon e ci credeva la Juve dopo uno straordinario 3-0 a trenta secondi dai tempi supplementari. Sarebbe potuto essere un altro miracolo sportivo a 24 ore dalla Roma. E questa Juve, capace di andare al Bernabeu e mettere all’angolo la squadra più forte del mondo, l’avrebbe meritato. Certo, c’era da giocare ancora mezz’ora di supplementari e poi magari i rigori, ma così la beffa è proprio dura da digerire. Questo è il calcio, però, e anche quando in campo ci sono il più brutto Real Madrid e la più bella Juventus degli ultim tempi, è sufficiente un episodio sul gong a vanificare tutto. A rendere inutili la doppietta di Mandzukic e la rete di Matuidi, a far dimenticate le due belle parate su Isco e a far perdere la pazienza al numero uno bianconero. Che non avrebbe mai voluto chiudere così la carriera europea. Sempre che non ci provi ancora.
Buffon un fiume in piena. Sempre ai microfoni di Premium Sport il portierone bianconero ha sfogato tutta la rabbia: “Era sicuramente una azione dubbia al 93′, dopo che all’andata non ci hanno dato un rigore al 95′. Un arbitro all’altezza non infrange il sogno di una squadra che ha messo tutto in campo per 90 minuti. Ha voluto fare il protagonista. Un essere umano non può fischiare un episodio stra-dubbio, dopo una gara del genere a meno che al posto del cuore non abbia un bidone dell’immondizia. Se non hai la personalità per stare a questi livelli, allora vai in tribuna con la famiglia, compra le patatine e goditi lo spettacolo. E poi non sei un uomo, queste cose qua le fanno gli animali, non gli uomini. Questo arbitro ha la sensibilità di un bidone dell’immondizia. Avrebbe dovuto capire il disastro che stava facendo. Poi, il Real ha meritato di passare il turno, sono stati più forti di noi, magari vinceranno la Champions e per me è stato un onore giocare contro di loro, ma questa sera meritavamo di andare ai supplementari. Non meritavamo di uscire così”. Capiamo tutta la rabbia, ma, ribadiamo il concetto: ci sembrano francamente esagerate le parole di Buffon, assolutamente deliranti. Comprensibili ma pur sempre deliranti e inaccettabili.
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