A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n.168) di LUCIO DE SANCTIS/ Meno consumi ma più spesa – Fiducia sì e fiducia no – Le autostrade e il brevetto del Tutor – Caricatore per veicoli elettrici – Come valutare l’usato – Noleggio locomotiva – Rimorchi e aiuti

di LUCIO DE SANCTIS – 

Meno consumi più spesa – Continuano a calare i consumi di benzina e gasolio auto. Dopo una contrazione dell’1,1% in gennaio e dello 0,4% in febbraio, in marzo vi è stato un nuovo calo dell’1,2%, mentre il consuntivo dei primi tre mesi chiude con un calo dello 0,9%. In parallelo aumenta, anche se lievemente, la spesa delle famiglie e delle imprese italiane per l’acquisto di questi carburanti. In gennaio la maggior spesa è stata dell’1,3%, in febbraio dell’1,4% e in marzo dello 0,1%, mentre nel primo trimestre la spesa è salita complessivamente dello 0,9%.

In particolare, secondo l’elaborazione del Centro Studi Promotor sui dati ufficiali del Ministero dello Sviluppo Economico, nel periodo gennaio-marzo il prezzo medio ponderato alla pompa della benzina è salito da 1,546 euro al litro a 1,558 euro con un incremento dello 0,77%. Più consistente l’incremento per il gasolio auto il cui prezzo, tra i due periodi, è salito da 1,398 euro a 1,432 euro con un incremento del 2,4%.

Il bilancio economico dei primi tre mesi vede la spesa attestarsi a quota 13,070 miliardi (12,947 nello stesso periodo del 2017). La cifra è, come si vede, imponente ed è costituita per 8,116 miliardi da imposte (8,154 nel primo trimestre 2017), cioè da Iva e accise che affluiscono nelle casse dell’Erario, e da 4,954 miliardi (4,794 nel primo trimestre 2017) che vanno alla produzione e alla distribuzione dei due carburanti.

 Cresce il clima di fiducia A marzo 2018, l’indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta da 115,7 a 117,5; peggiora, invece, la fiducia delle imprese, con l’indice composito che passa da 108,5 a 106,0.

Per le famiglie, dopo il calo registrato lo scorso mese, la componente economica e quella futura salgono, rispettivamente, da 140,1 a 141,9 e da 119,8 a 121,1; la componente personale e quella corrente confermano la crescita degli ultimi mesi, passando, rispettivamente, da 108,0 a 109,3 e da 113,0 a 115,1.

Più in dettaglio, dal Focus Anfia sul mercato auto, la crescita della componente economica riflette un miglioramento dei giudizi sulla situazione economica del paese e un ridimensionamento delle aspettative sulla disoccupazione; per quanto riguarda la situazione personale, l’evoluzione positiva dell’indice è caratterizzata dal miglioramento dei giudizi e delle aspettative sulla situazione economica familiare nonché da un aumento del numero di coloro che ritengono opportuno risparmiare sia nel momento attuale sia in futuro.

Con riferimento alle imprese, a marzo il clima di fiducia diminuisce nel settore manifatturiero (da 110,4 a 109,1) e nei servizi (da 109,8 a 107,2) mentre rimane stabile nel commercio al dettaglio (a quota 105,3). In controtendenza il settore delle costruzioni dove l’indice aumenta lievemente, passando da 132,0 a 132,6.

Passando ad analizzare le componenti dei climi di fiducia si segnala che, nel comparto manifatturiero, peggiorano tutte le componenti anche se, sia per i giudizi sugli ordini sia per la tendenza sulla produzione, i relativi saldi si mantengono comunque su valori storicamente elevati; nel settore delle costruzioni, la crescita dell’indice è trainata anche questo mese dall’aumento delle aspettative sull’occupazione presso l’azienda, mentre i giudizi sugli ordini sono in peggioramento.

 Autostrade pagano per il Tutor – La società Autostrade è stata condannata a pagare la società che ha inventato e brevettato il Tutor. La causa è stata intentata nel 2006 ed è arrivata a quattro sentenze, l’ultima delle quali avversa alla società Autostrade che ha fatto ricorso. I Tutor (300 in circa 2700 km di arterie a pagamento) non verranno smantellati, la società Autostrade pagherà 500 euro al giorno per il loro mantenimento in attesa di mettere in funzione apparecchiature analoghe.

È importante che i Tutor rimangano in funzione – ha detto Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione degli agenti della polstrada – perché sono stati l’unico vero argine contro gli incidenti: i morti sono calati nelle autostrade da 750 a 236 all’anno. All’Asaps interessa solo che ci siano, le questioni legali sono di pertinenza delle società. Anche con i Tutor ci sono automobilisti che pagano una multa, neppure salata, per viaggiare a circa 200 all’ora e con soli 3 punti di penalità sulla patente. E la patente spesso è di un nonno o di un extracomunitario!”.

 Una ricarica super veloceAbb ha presentato ad Hannover, Terra HP (High Power), il caricatore per veicoli elettrici più veloce al mondo. Si tratta in pratica di una colonnina per la ricarica in grado di aggiungere, grazie a una potenza fino a 350 kW, fino a 200 km di autonomia in soli 8 minuti. Lo sviluppo che si sta svolgendo nel primo campionato mondiale di competizioni elettriche viene trasferito dunque sul mercato di massa e questo ne è un esempio.

Il portafoglio di prodotti ABB comprende tecnologie di ricarica per auto elettriche, autobus e camion, nonché soluzioni per l’elettrificazione di navi, ferrovie e cavi, con oltre 6.500 stazioni di ricarica rapida in corrente continua installate in 60 paesi.

ABB è in partnership anche con Formula E, il Campionato Mondiale di auto da competizione sportive elettriche. Nel campionato di Formula E sono state sviluppate soluzione affinché i tempi di ricarica siano ridotti: le monoposto di prima Generazione (batterie da 28kWh) ricaricano in 45 minuti contro i 330 della media dei veicoli sul mercato.

Come valutare il proprio usato – Per valutare il prezzo della propria auto usata si può procedere in diverse maniere. Innanzitutto rivolgersi a un rivenditore o un concessionario, chiedendo quanto sarebbe disposto a pagarti nel momento in cui decidessi di affidargli il ritiro del tuo usato. Questa valutazione potrebbe però risultare bassa, perché si deve considerare il fatto che il professionista acquisterebbe la tua vettura per poi rivenderla ad un nuovo proprietario, offrendogli anche la garanzia.

Altra possibilità consultare riviste o siti internet in cui sono elencate tutte le quotazioni ufficiali delle auto usate. Navigando su internet, ci si può rendere conto dei prezzi medi a cui vengono vendute le automobili con le stesse identiche caratteristiche della propria, come ad esempio il chilometraggio, l’equipaggiamento e l’anno di immatricolazione, peculiarità fondamentali che ne influenzano la quotazione.

Esistono anche dei metodi che, sfruttando algoritmi di analisi, sono in grado di calcolare automaticamente e in modo molto preciso le rilevazioni medie di mercato in pochissimi secondi, aiutandoti a fare una stima del giusto prezzo del tuo usato.

È fondamentale conoscere la reale quotazione della propria vettura prima di procedere con la vendita: mettere un annuncio sbagliato, pubblicando un prezzo troppo alto o troppo basso, causa un’inutile perdita di tempo.

Vi sono diversi siti autorevoli che pubblicano il listino, completo di modelli, marche, allestimenti, tipologie di veicoli. Confrontare diversi listini è un’ottima se si vogliono ottenere risultati il più chiari e soddisfacenti possibile. Spesso grazie ai listini pubblicati è possibile anche avere a disposizione due tipologie di prezzo differente: quello a cui potrai vendere l’auto a un concessionario, che poi si occuperà della successiva vendita ad un nuovo proprietario, e quello a cui il concessionario venderà direttamente l’auto al nuovo utente.

Noleggio locomotiva – Il noleggio auto ha cominciato il 2018 come aveva finito il 2017, ovvero con numeri da record. Nel primo trimestre, il comparto ha infatti fatto registrare 161mila immatricolazioni, con una notevole crescita rispetto allo stesso periodo del 2017 e del 2016. Anche le flotte aziendali in generale si sono confermate come locomotiva del mercato facendo segnare numeri molto importanti.

Il primo trimestre 2018 è stato molto particolare per le immatricolazioni. Dopo una serie positiva che durava da ben quattro anni, il mercato nazionale nel suo complesso ha rallentato la corsa. Il mercato sta vivendo una trasformazione epocale, passando dalla proprietà all’uso, dall’acquisto del veicolo a quello di servizi di mobilità. Nell’evoluzione in atto, spicca infatti a marzo il superamento del 50% delle immatricolazioni da parte delle flotte, in rapida ascesa dopo il 43% ed il 47% di gennaio e febbraio 2018.

Seppure la svolta riguardi le vetture aziendali nel complesso, il vero protagonista è il noleggio auto. Il consuntivo del primo trimestre 2018 vede il record storico di presenza sul mercato, a conferma di una vera rivoluzione.

Si considerino in particolare le 161mila unità totalizzate da gennaio a marzo, a fronte delle 143mila (quota di mercato del 24%) e delle 12mila (quota di mercato del 23%) degli analoghi periodi del 2017 e del 2016: una striscia di risultati positivi che sembra inarrestabile.

Sia il noleggio a breve, sia il noleggio a lungo termine, raggiungono risultati storici in termini di volumi, arrivando a rappresentare rispettivamente il 13,1% ed il 14,7% del mercato nazionale.

Le famiglie hanno ritardato la sostituzione dell’auto, e, richiamate dai nuovi modelli e dalle offerte, hanno provveduto, ma prevalentemente per le fasce di reddito medio-alte.

In stretta connessione, c’è poi il forte ricorso di Case auto e concessionari alle chilometri zero, aumentate l’anno scorso del 52%, con uno stock passato dalle 170mila unità del 2015 alle 335mila di fine 2017.

Ulteriore elemento è stato il beneficio del superammortamento per il biennio 2016-2017, che, funzionando come acceleratore nell’ampliamento delle flotte, specialmente a noleggio, ha incrociato e motivato una domanda di uso dell’auto e di servizi di mobilità culturalmente più pronta.

Commerciali lenti a marzo – Le immatricolazioni di veicoli commerciali nuovi in Europa (paesi Ue più Paesi Efta) a marzo sono calate del 2,8% a poco meno di 268mila unità secondo i dati dell’associazione dei costruttori Acea. In Italia il calo è peggiore del dato medio: -3,5% per 19.269 veicoli commerciali contro i quasi 20mila dello stesso mese dello scorso anno. Il calo della domanda, aggiunge il comunicato Acea, si è registrato in tutti i segmenti e in tutti i principali mercati ad eccezione della Francia. In particolare la Germania ha registrato un -7,6%, a seguire la Gran Bretagna (-5,9%), l’Italia appunto e la Spagna (-1,9%). Il bilancio del trimestre è ancora positivo sia in tutta Europa (+2,5%) sia in Italia +4,8% per oltre 52mila veicoli commerciali nuovi immatricolati.

Rimorchi trainati dagli aiuti – Il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato una stima del mercato dei Rimorchi e Semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5t che per il primo trimestre del 2018 registra un incremento del mercato pari al 15,1% rispetto allo stesso periodo del 2017, con 4.910 unità immatricolate contro 4.266.

“Siamo soddisfatti dell’andamento complessivo del mercato – commenta Sandro Mantella, coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE – anche perché tale andamento trova riscontro nel fatto che le aziende costruttrici e allestitrici hanno un buon portafoglio ordini e il lavoro in questo momento è sostenuto.

I riscontri che abbiamo avuto per le vie brevi dal Ministero ci dicono che il comparto dei veicoli trainati ha sempre risposto in maniera positiva alla disponibilità di fondi fin dal 2013, e prendiamo atto che nel 2017 sono stati utilizzati per intero quelli destinati a rimorchi e semirimorchi.

Se, come ci auguriamo, l’attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, prima di lasciare il suo incarico, firmerà il decreto per il riparto delle risorse destinate all’autotrasporto nel 2018, ci sarà continuità nella disponibilità di fondi per gli investimenti e maggiore fiducia da parte dei nostri clienti. In tali condizioni ci sentiamo di affermare che esistono buone prospettive per il mercato anche nei prossimi mesi.”

 

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