TUTTI CONTRO TUTTI (e il Pd anche contro se stesso) NEL CONFRONTO SULLA FORMAZIONE DEL GOVERNO

Luigi Di Maio durante la trasmissione Porta a Porta di Rai 1 (Foto Ansa di Luigi Mistrulli)

I tentativi del presidente della Repubblica di dare un governo all’Italia rischiano di infrangersi contro il muro del “tutti contro tutti” che sta bloccando i partiti. Oggi, mentre sono continuati con toni esagitati i botta e risposta tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, il Pd ha toccato il più basso livello di  scontri interni, riaperti dall’ultima sortita televisiva di Renzi nel salotto di Fabio Fazio. Il senatore di Rignano, ex capo del governo ed ex segretario del partito, ha indotto i suoi fedelissimi  a dare un’altra spallata demolitrice a quello che era diventato il primo partito italiano.

Il fondo è stato toccato quando l’hastag “#senzadime” (creato per raccogliere i rifiuti di parlamentari ad un eventuale incontro con i Cinquestelle) è stato inopinatamente trasformato un sito dei renziani per indicare con nomi e cognomi “buoni” e “cattivi”: “buoni”, ovviamente, i replicanti dell’ex segretario dimissionario, “cattivi” coloro che avevano espresso parere favorevole ad una semplice trattativa con il M5s. Dopo la denuncia di questo sconcio tentativo di ulteriore divisione del Pd, i nomi sono stati vilmente sostituiti da “omissis”.

Cosparsi di veleni anche il tentativo di riaprire il discorso tra Lega e M5s, con Salvini e Di Maio che si sono scambiati duri attacchi (con prevalenza di Di Maio in cattiveria). Mentre il leader del Carroccio ribadisce di voler fare “di tutto” per tentare la formazione di un governo dicendosi ancora disponibile a un tavolo con i pentastellati sulle riforme, il leader dei Cinquestelle replica  che “non è possibile nessun governo del cambiamento con Berlusconi e il centrodestra. Salvini ha cambiato idea e si è piegato a lui solo per le poltrone. Si torni subito al voto!”, ha scritto su Twitter Di Maio postando una dichiarazione del leader leghista del 2012 in cui Salvini diceva “no a possibili assi tra Carroccio e il Cavaliere”, “nessun leghista è disposto a puntare ancora su un’alleanza con Berlusconi”.

Salvini dice anche: “Noi siamo disponibili a prendere l’attuale legge elettorale e a mettere un premio di maggioranza che garantisca a chi prende un voto in più di governare, non vogliamo perdere due anni di tempo, l’unica modifica possibile è prendere questa legge elettorale aggiungendoci due righe sul premio di maggioranza”.

Invece “non rispondo a insulti e sciocchezze su soldi e poltrone – ha detto Matteo Salvini a Luigi Di Maio -. Per noi lealtà e coerenza valgono più dei ministeri. Voglio dare un governo agli italiani, se i grillini preferiscono litigare lo faremo da soli. Bloccare anche la partenza dei lavori delle commissioni parlamentari è da irresponsabili”.

Ma Luigi Di Maio insiste: “Non resta che tornare subito al voto. Noi non abbiamo alcun problema nel farlo perchè ci sostengono i cittadini con le piccole donazioni. Altri invece si oppongono perchè, tra prestiti e fideiussioni, magari hanno qualche problemino con i soldi. Ma l’Italia non può rimanere bloccata per i guai finanziari di un partito”.

“In questi 55 giorni i bugiardi Renzi e Berlusconi si sono sempre sentiti ma la verità è che anche Renzi e Salvini si sentivano – ha detto Luigi Di Maio durante la registrazione di Porta a Porta –. Se l’obiettivo era fare un governo Salvini-Berlusconi-Renzi dovevano dirlo subito. Salvini lo dica: se vuole andare al voto non è vero quello che sto dicendo ma se non vogliono andare al voto lo devono dire a tutti gli italiani”. “A me è costato molto” offrire un contratto di governo al Pd, ma “il mio obiettivo era dare un governo al Paese”. Poi Di Maio aggiunge: “Mi è costato perchè quello che pensavo del Pd lo penso tuttora. Secondo conosco i problemi del Pd e poi molti nostri attivisti e amministratori stanno combattendo il Pd nei territori”.

 

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