Non credono all’ipotesi del suicidio amici e colleghi della giornalista britannica Jacqueline Anne Sutton, che dopo aver lasciato la Bbc svolgeva l’attività di operatrice di organizzazioni non governative. La donna è stata trovata morta sabato notte in un bagno dell’aeroporto Ataturk di Istanbul, impiccata con lacci di scarpe.
“Serve un’indagine internazionale, non solo locale”, chiedono gli amici e colleghi. Le circostanze della morte sono ancora un giallo. Secondo i media turchi, dopo aver perso un volo che avrebbe dovuto portarla a Erbil, in Iraq, previsto 15 minuti dopo la mezzanotte, la donna avrebbe manifestato molto nervosismo, spiegando di non avere il denaro necessario per comprare un nuovo biglietto aereo.
La richiesta di un’indagine internazionale si sta facendo sempre più insistente nelle ultime ore, specie sui social network, anche alla luce del ruolo della Sutton. Che in Iraq dirigeva il think tank Iwpr (Institute for War and Peace Reporting) e stava conducendo alcune inchieste sulla condizione femminile nell’Isis.
A destare sospetti è anche il destino del suo predecessore all’Iwpr, Ammar Al Shahbander, ucciso con altre 17 persone in un’autobomba a maggio a Baghdad.
Commenta per primo