di GIOVANNI PEREZ – Sembra essere caduto nel vuoto l’intervento molto polemico del più irruento tra i 5 Stelle, Alessandro Di Battista, sul caso di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano scomparso due anni e mezzo fa dal Cairo e poi ritrovato cadavere, per le torture subite, ai bordi dell’autostrada tra la capitale egiziana ed Alessandria.
E´da allora che gli egiziani menano per il naso i governi italiani di pseudo sinistra, che hanno fatto finta di credere alle bugie che sono state di volta in volta raccontate loro. Fortunatamente l’opinione pubblica italiana sa benissimo che autori dell’omicidio non erano stati fantomatici banditi partoriti dalla scarsa fantasia della magistratura del Cairo, ma uomini dei servizi segreti egiziani.
Ansi, a proposito di bugie, credo sia il caso di ricordare a chi si ostina a credere nei governi Pd, che negli ultimi due anni è stata vergognosamente coperta la verità (mandando allo sbaraglio prima il ministro Alfano poi Minniti) mortificata dagli interessi economici delle ditte italiane che operano in Egitto.
Il governo Gentiloni è giunto al ridicolo di ritirare l’ambasciatore italiano, in segno di protesta per la mancata collaborazione delle autorità egiziane nelle indagini sull’omicidio Regeni, salvo poi “pentirsi” di tanto coraggio e inviare al Cairo un diverso ambasciatore inventando la scusa che “gli egiziani ci hanno fatto avere importanti documenti per risolvere il caso Regeni”. L’ennesima balla, che è stata smentita (se ce ne fosse stato ancora bisogno) dal sostituto procuratore della Corte di Appello , Enrico Zucca, il quale ha dichiarato: “i vertici dei torturatori sono ai vertici della polizia. Quindi come possiamo chiedere all’Egitto di consegnarci i loro torturatori? ”
Ma ecco il colmo di una vicenda che solo in Italia, e in certi stati africani o sudamericani può accadere: il capo della Polizia italiana, Gabrielli, non ha saputo tenere la bocca chiusa, ma si è affrettato a difendere i suoi capi pidiellini affermando che “quelli del pm Zucca sono arditi parallelismi e infamanti accuse che qualificano soltanto chi li proferisce”.
A questo punto sorge un domanda: che cosa intende fare il nuovo governo a guida Lega-5 Stelle nei confronti dell’Egitto? Continuare a dire bugie agli italiani? Tollerare che il capo della polizia offenda il lavoro di un magistrato che cerca la verità su Giulio Regeni?
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