di FABIO CAMILLACCI/ La disfatta contro la Croazia nessuno potrà mai cancellarla. Ma forse il Mondiale 2018 dell’Argentina di Leo Messi non è ancora finito. Tutto grazie ad Ahmed Musa che tempo fa aveva provato a far male alla stessa “Albiceleste”; il riferimento è a una doppietta ai Mondiali di Brasile 2014, poi vanificata dalle reti di Messi e Rojo. Stavolta invece a Volgograd (con la decisiva doppietta all’Islanda) ha dato sia una forte spinta alla sua Nigeria che una mano ai sudamericani tristi. Non a caso sui social gira una storiella divertente e cioè che a Buenos Aires si stia festeggiando molto più che ad Abuja o a Lagos. In effetti, una vittoria dell’Islanda avrebbe complicato e non poco il cammino della Seleccion verso gli ottavi. Adesso invece la nazionale guidata dal contestatissimo c.t. Sampaoli respira e spera. Applausi per Musa (FOTO) autore di due splendidi gol.
I calcoli che fanno sperare Higuain & Co. Se martedi 26 giugno a San Pietroburgo (alle 20 ora italiana) Messi e compagni dovessero riuscire a battere la stessa Nigeria, con 4 punti nel girone D scavalcherebbero ed eliminerebbero proprio gli africani di Musa. A quel punto, però, dovranno sperare che in contemporanea l’Islanda non compia il miracolo contro la Croazia. Se i “vichinghi” pareggiano o perdono, per l’Argentina è fatta. Quindi, solo una clamorosa vittoria degli islandesi sugli ex jugoslavi potrebbe portare le due squadre a quota 4 punti e a quel punto sarebbe la differenza reti a decidere: al momento nel computo di gol fatti e subiti, l’Argentina è a -3 e l’Islanda a -2.
La Croazia però annuncia un corposo turnover. Oggi come oggi, pensare a una sconfitta dei croati contro i nordici (escludendo a priori clamorosi “biscottoni”), è davvero difficile; anche se, come prevedibile, il c.t. croato Dalic ha già anticipato che i diffidati non li rischierà. E quindi, contro l’Islanda , non ci saranno i 4 ammoniti delle prime due giornate, ovvero: Mandzukic, Rebic, Rakitic e Vrsaljko. Un assist niente male per la Nazionale di Hallgrimsson. L’Islanda riuscirà a sfruttarlo? A proposito dell’armata di Dalic, non è ancora certo il primo posto: infatti in caso di sconfitta con l’Islanda potrebbe essere raggiunta dalla Nigeria se Musa si ripete e bastona pure l’Argentina dopo averla indirettamente tenuta a galla. E anche in quel caso bisognerebbe ricorrere alla differenza reti ma pare difficile un ribaltamento della situazione visto che al momento i croati sono a +5 e i nigeriani a quota zero.
Il Brasile si salva dalla crisi all’ultimo respiro contro la Costa Rica. A San Pietroburgo finisce 2-0 per i verdeoro con due reti nei minuti di recupero: prima Coutinho (2° sigillo in questo Mondiale per il talento che l’Inter scartò troppo presto) poi finalmente Neymar. Ottavi di finale più vicini per la Selecao. Dunque, dopo l’1-1 contro la Svizzera all’esordio, parziale riscatto per il c.t. brasiliano Ticos e i suoi ragazzi. Complessivamente, sono i brasiliani a fare la partita, ma il vantaggio firmato Coutinho come detto arriva solo nel recupero. La Var toglie un rigore ad un nervoso Neymar che però raddoppia nell’ultima azione. E poi al fischio finale, “O’Ney” (uno dei più grandi simulatori e tuffatori calcistici di tutti i tempi), si sfoga piangendo come un bambino. Costa Rica eliminata. Ai costaricensi non è bastato disputare una gara ordinata e grintosa per non lasciare una competizione in cui quattro anni fa regalò sorprese; brutte sorprese per l’Italia di Prandelli. Mister Tite alla vigilia aveva ordinato: “Difendiamoci come contro la Svizzera, ma attacchiamo meglio”. Beh, il primo tempo è finito senza tiri in porta, anzi la Costa Rica ha fatto tremare Alisson. E’ evidente che anche nel Brasile come nell’Argentina, qualcosa ancora non va.
Serbia-Svizzera 1-2. Si complica il cammino degli slavi. La squadra dell’ex tecnico della Lazio Petkovic, sotto dopo appena 5′ colpita a freddo da Mitrovic, ribalta partita e girone con le reti di Xhaka (gran gol) e di un altro ex interista che a Milano non ha avuto fortuna: Shaquiri. Il gol del successo arriva come per il Brasile in “zona Cesarini”, cioè al 91′. Svizzeri mai domi: sotto col Brasile, poi partita pareggiata. Sotto con una Serbia che prevale in maniera abbastanza evidente nel primo tempo, poi il ribaltone. Ora gli ottavi di finale sono più vicini per gli elvetici. Nel terzo e ultimo turno del gruppo E, alla Svizzera basterà pareggiare contro la Costa Rica, mentre i serbi per non essere eliminati dovranno necessariamente compiere l’impresa battendo il Brasile. Insomma, il romanista Kolarov e il talento laziale Milinkovic Savic (pezzo pregiato del calciomercato), rischiano l’eliminazione.
Doping, attacco americano alla Russia: roba da “Guerra Fredda”. Gli exploit dei padroni di casa a questo campionato del mondo hanno spinto il capo della USADA (il capo dell’agenzia antidoping statunitense) a un grave insinuazione. La Russia si è qualificata agli ottavi in anticipo grazie alle schiaccianti vittorie contro Arabia Saudita ed Egitto, e allora Travis Tygart richiede a gran voce dei controlli antidoping più approfonditi per i giocatori della nazionale di Putin. Il motivo? Quello classico: la Russia è una squadra che corre tanto in campo senza risentirne durante la partita a livello atletico. A tutto questo si aggiunge l’improvviso miglioramento dei risultati e delle prestazioni di una compagine arrivata al grande appuntamento tra grande scetticismo e parecchie sconfitte. Il capo della USADA è stato chiaro e velenoso: “La Russia deve sottoporsi a dei test più accurati, un miglioramento così repentino delle prestazioni va monitorato con attenzione per garantire al pubblico la regolarità della Coppa del Mondo”. Un giudizio evidentemente influenzato anche dai recenti scandali doping che hanno travolto la Russia negli altri sport. Il famoso, “doping di Stato”.
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