INSALATA RUSSA/ Completato il quadro delle magnifiche 16. Beffa Senegal, eliminato per i cartellini. Con la Colombia avanza il Giappone. Il Belgio batte l’Inghilterra

di FABIO CAMILLACCI/ Ai Mondiali di Russia 2018 completata la fase a gironi e definita la griglia degli ottavi di finale. All’ultimo turno del gruppo H, il “fair-play” tradisce il Senegal. Gli africani sconfitti 1-0 dalla Colombia, chiudono a pari punti col Giappone battuto con identico punteggio dalla Polonia che come un po’ tutte le squadre ha onorato il torneo fino all’ultimo nonostante l’eliminazione anticipata. Senegalesi e nipponici a 4 punti in perfetta parità di differenza reti e di gol fatti: decidono i cartellini gialli. Il Senegal ne ha presi 6, il Giappone 4, avanza il Sol Levante. In caso di ulteriore parità sarebbe scattato il sorteggio. Dunque, per la prima volta nella storia dei campionati del mondo di calcio sono i cartellini a decidere la qualificazione di una squadra a scapito di un’altra. E così dal 1986, cioè da quando sono stati introdotti gli ottavi di finale al Mondiale, l’Africa per la prima volta non riesce a portare nessuna nazionale tra le magnifiche 16. Peccato. Il Senegal in particolare paga la mancanza di un cannoniere (come un po’ tutte le africane) e la tattica attendista decisa contro i “Cafeteros”. Colombiani poi premiati dal classico episodio favorevole su calcio piazzato: Mina svetta su tutti e di testa infrange il sogno del Senegal. Classifica finale del girone H: Colombia 6 punti, Giappone e Senegal 4, Polonia 3. Un dettaglio più di tutti colpisce in merito alla crisi dell’Africa: le nuove leve africane non sanno tirare in porta, non hanno il tiro nelle corde.

Negli ottavi: Belgio-Giappone e Colombia-Inghilterra. Sono infatti i “Diavoli rossi” a vincere il gruppo G battendo 1-0 i britannici nella sfida decisiva solo per il primo posto e di conseguenza per la parte del tabellone in cui finire. Ampio turnover da parte dei due c.t. e squadre al piccolo trotto, a volte anche calcolatrici come hanno fatto un po’ troppe nazionali nel terzo turno della prima fase. Un aspetto che ovviamente ha fatto sentire i suoi effetti negativi sullo spettacolo offerto in campo. Sugli spalti invece lo spettacolo è sempre garantito grazie alle coreografie e alle scenografie messe in piedi dalle variopinte tifoserie di turno. Meraviglioso ad esempio lo spettacolo offerto da colombiani, un vero popolo in giallo, e senegalesi con tanto di bande musicali (foto in homepage e a destra). Stesso discorso per inglesi e belgi. Tutto molto bello, compreso il coniglio che tira fuori dal cilindro il talentuoso Januzaj e che decide Belgio-Inghilterra in favore dei fiamminghi. Nell’altra sfida del raggruppamento, la Tunisia chiude con 3 punti grazie al 2-1 su Panama. Ricapitolando: Belgio 9 punti, Inghilterra 6, Tunisia 3, Panama 0. In tal modo, il Belgio trova negli ottavi il Giappone rispetto alla più insidiosa Colombia, ma poi nei quarti potrebbe trovare il Brasile. Ma ai Mondiali è vietato fare calcoli, devi prenderti quello che il destino ti riserva, dare sempre il massimo e sperare che possa essere il tuo anno.

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Germania shock: è “Corea”! Campioni eliminati, vince il girone la Svezia “ammazza-Italia”. Il Brasile non brilla ma passa e attende il Messico

di FABIO CAMILLACCI/ Da oggi anche la Germania ha la sua “Corea”. Noi da italiani ne abbiamo avute ben due: quella storica ai Mondiali d’Inghilterra nel 1966, quando al primo turno fu la Corea del Nord a rimandare a casa gli azzurri del c.t. Edmondo Fabbri e quella relativamente più recente ai Mondiali di Corea e Giappone del 2002. Quella volta fu la Corea del Sud a far fuori l’Italia agli ottavi di finale, con l’aiuto del vergognoso arbitro ecuadoriano Moreno. Stavolta a piangere, e da campioni del mondo in carica, sono i tedeschi che peraltro dopo la sconfitta contro i sudcoreani del soldato Son, chiudono il gruppo E all’ultimo posto. La nazionale di Loew dunque in 4 anni passa dalle stelle di Brasile 2014 alle stalle di questo Russia 2018. Un’incredibile involuzione e un record negativo storico: per la prima volta la Germania viene eliminata nella prima fase a un campionato del mondo. La caduta degli dei. Una caduta causata dalle pessime scelte fatte dal c.t. teutonico e da un mancato ricambio di qualità della rosa rispetto alla super squadra che quattro anni fa in semifinale rifilò un clamoroso 7-1 al Brasile padrone di casa: il famoso “Mineirazo” verdeoro dopo il “Maracanazo” firmato Uruguay nel 1950. Prosegue dunque la maledizione dei campioni in carica: fuori al primo turno dei successivi Mondiali. Era già accaduto a Francia, Italia e Spagna. Da Francia ’98 a oggi, ha fatto eccezione soltanto il Brasile campione nel 2002.

Girone E: la Svezia chiude da prima. Già, proprio gli scandinavi che disputano il Mondiale al posto dell’Italia, vincono il raggruppamento con 6 punti, grazie al netto successo per 3-0 contro un irriconoscibile Messico nel terzo e ultimo turno. Tutto questo mentre la sorprendente Corea del Sud annientava la Germania per 2-0 segnando pure un clamoroso raddoppio col portiere Neuer impegnato in attacco alla disperata caccia del pareggio che comunque non sarebbe bastato ai tedeschi. Raddoppio firmato Son: due reti in questa rassegna iridata per lui, ma la Corea del Sud torna a casa in anticipo e Son ora rischia di fare il servizio militare giocando per la selezione delle forze armate sudcoreane (nella foto invece il gol di Kim che sblocca il match). Il nostro appello “salvate il soldato Son” fatto a inizio manifestazione non è servito, anche se Son ce l’ha messa tutta consentendo ai suoi di evitare almeno l’ultimo posto nella classifica del gruppo: Svezia e Messico 6 punti (svedesi primi per aver vinto lo scontro diretto), Corea del Sud e Germania 3 (tedeschi ultimi sempre in virtù dello scontro diretto). In Germania stampa scatenata dopo questa umiliazione teutonica: la Bild attacca tutti, da Loew alla Merkel. Un’eliminazione che brucia, brucia tanto, brucia tantissimo ai “crucchi”. D’altronde, a ognuno la sua “Corea”.

Girone F: Brasile avanti senza brillare. I verdeoro battono 2-0 la Serbia eliminando la squadra degli “italiani” Kolarov (terzino Roma) e Milinkovic Savic (centrocampista Lazio). A proposito di calciatori che militano nel nostro campionato: nella Croazia si stanno distinguendo anche il fiorentino Badelj (capitano viola dopo la morte di Astori) e l’interista Perisic. Come nelle precedenti uscite, la Selecao non entusiasma e si limita a ottenere il massimo col minimo sforzo. Al Brasile manca una punta di peso in attacco tra tanti giocolieri: senza un leader offensivo i sudamericani non hanno mai vinto nulla. D’altronde 3 titoli li hanno vinti con bomber Pelè, uno con Romario e uno con Ronaldo il “fenomeno”. Quest’anno ci sono tante mezzepunte e seconde punte di valore ma nessuna vera prima punta. Lo stesso Neymar continua a non entusiasmare limitandosi a giocate più per lo spettacolo che per la squadra: il solito giocoliere. Un bambino viziato che se imparerà a mettersi al servizio della squadra la farà decollare del tutto alla luce dello spaventoso potenziale verdeoro. L’altra sfida del gruppo finisce con uno spumeggiante 2-2 tra Svizzera e Costa Rica. Gli elvetici passano come secondi: Brasile 7 punti, Svizzera 5, Serbia 3, Costa Rica 1. Ora negli ottavi di finale: Brasile-Messico e Svezia-Svizzera. Applausi al Costa Rica come alla Corea del Sud: anche queste nazionali hanno confermato che in questi Mondiali non esistono partite facili, né “biscotti” o “combine” che dir si voglia. Tutti danno tutto fino all’ultimo respiro. Un aspetto che gratifica questo brutto calcio moderno in cui il tatticismo e la forza fisica prevalgono sulla tecnica.

 

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