di Francesco Maria Provenzano –
Lunedì 2 novembre la Commissione Industria è impegnata nell’esame del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza, collegato alla legge di bilancio 2015 (A.S. 2085, già approvato dalla Camera dei deputati). Inoltre con le comunicazioni rese il 29 ottobre in Aula dal Presidente Grasso, ai sensi dell’articolo 126 commi 3 e 4, del Regolamento, è iniziata la sessione di bilancio. I disegni di legge n.2111 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)” en.2112 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018” saranno esaminati dalla Commissione Bilancio fino al 13 novembre; le altre Commissioni trasmetteranno i loro rapporti entro il 4. Da lunedì 2 a mercoledì 4 novembre, le Commissioni Bilancio di Senato e Camera, in seduta congiunta, hanno in calendario una serie di audizioni. La discussione dei provvedimenti in Aula è prevista dal 16 al 20 novembre. Ma sulla legge di stabilità incombono le critiche dei tecnici di Camera e Senato i quali hanno analizzato che la Tasi e l’Imu agricola limita le possibilità di manovra dei Comuni. Il canone Rai in bolletta non garantisce il gettito, i nuovi tagli alla Sanità potrebbero causare tensioni.
Martedì 3 novembre l’Aula si è riunita alle ore 16,00 ed ha ripreso la discussione del ddl n. 1676, collegato ambientale. E’ all’ordine del giorno anche l’Atto Senato n. 2110, di conversione del decreto-legge 146/2015, sulla fruizione del patrimonio storico e artistico, già approvato dalla Camera dei deputati. Il ddl, che è collegato alla manovra finanziaria del 2014, si compone di 78 articoli, ripartiti in undici capi. Nella seduta del 29 ottobre è proseguito l’esame degli articoli. Nella seduta odierna sono stati approvati senza modifiche gli articoli 52 (immobili abusivi in aree a rischio idrogeologico), 53 (materiali litoidi), 54 (edilizia e silenzio assenso), 55 (fondo per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico), 57 (semplificazione in materia di siti di importanza comunitaria), 58 (fondo di garanzia delle opere idriche), 59 (contratti di fiume), 60 (tariffa sociale del servizio idrico), 61 (morosità nel servizio idrico), 62 (sovra canone di bacino montano), 63 (clausola di salvaguardia per la Valle d’Aosta), 64 (autorizzazione per installazione di impianti radioelettrici), 65 (acque reflue dei frantoi), 66 (scambio di beni usati), 67 (Comitato per il capitale naturale), 68 (catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi), 69 (rifiuti speciali), 70 (remunerazione dei servizi eco sistemici e ambientali), 71 (Oil free zone), 72 (strategia nazionale della green community), 73 (impianti termici civili), 74 (tutela degli usi civici), 75 (attuazione della Convenzione sul commercio di specie minacciate di estinzione), 76 (proroga per la delega sull’inquinamento acustico), 77 (modifica articolo 514 del codice di procedura civile), 78 (modifica in materia di dragaggio) e 79 (clausola di salvaguardia per le Regioni a statuto speciale). All’articolo 56 (interventi di bonifica da amianto) è stato approvato l’emendamento 56.513 del relatore, che posticipa al 2016 la dotazione finanziaria del Fondo per gli interventi di bonifica. All’articolo 6 (disposizioni per il contenimento della diffusione del cinghiale nelle aree protette), precedentemente accantonato, sono stati approvati l’emendamento 6.500 (testo 2) del relatore e il subemendamento 6.550 (testo 2)/2 del sen. Caleo (PD): il testo vieta l’immissione e il foraggiamento di cinghiali nel territorio nazionale e rinvia ai piani faunistico-venatori delle Regioni l’individuazione delle aree protette. La seduta è terminata alle ore 19:09. Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, e la Presidente della Camera, Laura Boldrini, insieme al Presidente dell’Istat Giorgio Alleva, hanno firmato oggi pomeriggio l’accordo-quadro di collaborazione tra le Amministrazioni dei due rami del Parlamento e l’Istituto nazionale di statistica, che prevede anche la fornitura di dati ed elaborazioni in tema di finanza pubblica e di fenomeni economici e sociali.
Mercoledì 4, la seduta dell’Aula è iniziata alle ore 11,00 ed ha ripreso l’esame del ddl n. 1676 recante disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali. Il ddl, che è collegato alla manovra finanziaria del 2014, si compone di 79 articoli, ripartiti in undici capi. Nella seduta di ieri sono stati approvati gli articoli 6 e da 52 a 79. Nella seduta odierna è stato approvato, con modifiche, l’articolo 28 (attività di vigilanza sulla gestione dei rifiuti), precedentemente accantonato. Sono stati approvati gli emendamenti del relatore 28.550, che sopprime al comma 1 la lettera f, 28.502 (che differisce al dicembre 2016 in termine entro il quale il personale, in posizione di distacco o comando, può richiedere di essere inquadrato presso il Ministero dell’ambiente nell’ambito dei posti vacanti fino a quindici unità), 28.512 che sopprime il comma 8. Approvati gli identici emendamenti 28.508 del sen. Marinello (AP), 28.509 della sen. Nugnes (M5S) e 28.510 della sen. De Petris (Misto-SEL) che sopprimono il comma 5. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Maurizio Romani (Misto-IdV), Compagnone (AL), Laniece (Aut), Gentile (AP). La sen. De Petris (SEL) ha annunciato l’astensione: Hanno annunciato voto contrario i sen. Liuzzi (CR), Paola De Pin (GAL), Arrigoni (LN), Martelli (M5S). Il collegato ambientale è stato approvato, con modifiche, con 156 voti favorevoli, 85 contrari e 14 astenuti, il ddl n. 1676, collegato ambientale; il testo torna a Montecitorio. Nella seduta pomeridiana delle ore 17,00 l’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 2110 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 20 settembre 2015, n. 146, recante misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione, già approvato dalla Camera dei deputati.
Il relatore, sen. Ichino (PD), ha ricordato che il decreto è stato varato dopo i disagi provocati dalla chiusura del Colosseo per un’assemblea sindacale. Il provvedimento estende l’ambito di applicazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali (n. 146 del 1990) ai servizi di apertura al pubblico di musei, monumenti, istituti e luoghi rilevanti del patrimonio culturale, storico e artistico nazionale, anche in vista dello svolgimento di importanti eventi di carattere religioso e culturale. I sen. Puglia (M5S) e Loredana De Petris (SEL), illustrando pregiudiziali di costituzionalità, hanno ricordato che la Costituzione prevede una riserva di legge in materia di sciopero. Respinte le questioni pregiudiziali, si è aperta la discussione generale. Sono intervenuti i sen. Alessandra Bencini (Misto-IdV), Sacconi di AP, Nicoletta Favero, Martini, Annamaria Parente del PD, Alessia Petraglia e Barozzino di SEL, Malan e Bertacco di FI-PdL, Liuzzi di CR, Divina della Lega Nord, Mazzoni di AL e Michela Montevecchi del M5S. Secondo la sen. Petraglia di SEL il Governo, che ha tagliato fondi alla cultura, ha strumentalizzato la vicenda del Colosseo per assestare un ulteriore colpo ai diritti dei lavoratori. Il diritto di sciopero – ha ricordato il sen. Barozzino di SEL) – è già regolamentato. I sen. Malan e Bertacco di FI-PdL hanno evidenziato che l’assemblea sindacale al Colosseo è stata chiesta regolarmente. Secondo la sen. Montevecchi del M5S l’inserimento condivisibile della fruizione culturale nei servizi essenziali implica il dovere dello Stato di fare investimenti strutturali e ampliare gli organici. Secondo il sen. Divina della Lega Nord, invece, è una forzatura far rientrare la fruizione del patrimonio artistico tra i livelli essenziali delle prestazioni. Secondo i sen. Sacconi di AP e Mazzoni di AL, occorre intervenire sulla disciplina del diritto di sciopero. Anche secondo il sen. Liuzzi di CR è opportuno limitare il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Secondo i sen. Nicoletta Favero, Martini del PD e Alessandra Bencini del gruppo Misto-IdV è giusto contemperare il diritto di sciopero con la più ampia fruizione del patrimonio artistico. La seduta è terminata alle ore 19:58.
Giovedì 5, la seduta dell’Aula è iniziata alle 9,30, ed ha approvato definitivamente il ddl n. 2110 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 20 settembre 2015, n. 146, recante misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione. Il Ministro dei beni culturali e del turismo Ilaria Borletti Buitoni ha affermato, in replica, che il ricorso al decreto-legge è motivato dalla necessità di garantire l’accesso al patrimonio culturale in vista del Giubileo. Rispondendo ai rilievi delle opposizioni, ha precisato che saranno pubblicate a breve nuove linee guida per l’accesso ai musei dei disabili, che la dotazione del Ministero della cultura per il 2016 sarà aumentata e che la legge di stabilità prevede un concorso per l’assunzione di cinquecento funzionari dei beni culturali. Tutti gli emendamenti sono stati respinti. Il M5S aveva presentato proposte per escludere dalla disciplina i casi di sciopero economico-politico, per aumentare gli organici e per monitorare i poli museali; la Lega Nord aveva proposto l’introduzione di premi di produttività per i lavoratori; il CR aveva indicato criteri di rappresentatività delle organizzazioni sindacali proclamanti sciopero. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto contrario i sen. Barozzino di SEL, Sara Paglini del M5S, e Serafini di FI-PdL. Il M5S ha definito il provvedimento una farsa vergognosa: Forza Italia giudica il provvedimento inadeguato a garantire la fruizione del patrimonio artistico. Nell’annunciare l’astensione, il sen. Divina della Lega Nord ha espresso stupore per la mutazione genetica della sinistra e ha manifestato perplessità sul richiamo ai livelli essenziali dei servizi, che svilisce il concetto di bene pubblico. Hanno annunciato voto favorevole al provvedimento i sen. Alessandra Bencini del gruppo Misto, Liuzzi di CR, Panizza del gruppo delle Autonomie, Pagano di AP, Marcucci del PD, i quali hanno posto l’accento sulla fruizione culturale elevata a servizio essenziale e sul contemperamento dei diritti dei lavoratori e dei visitatori, e il sen. D’Anna di AL, che ha proposto la privatizzazione del settore dei beni artistici e culturali.
La seduta è terminata alle ore 12:06. Intanto in Vaticano è guerra tra il cardinale Bertone e Papa Francesco. Sia gli arresti dei corvi che i libri che ne riprendono le rivelazioni non fermano papa Francesco.
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