Sono stati identificati dai carabinieri gli aggressori di Daisy Osakue a Moncalieri (Torino). Si tratta di tre ragazzi italiani, denunciati per lesioni e omissioni di soccorso. La motivazione del gesto non avrebbe alcuna radice razzista, ma viene definita una “goliardata”, che comunque non fa onore nè agli autori né alle famiglie. In ogni caso fa cadere la campagna “anti-razzismo” che era stata indirizzata da settori soprattutto della sinistra contro il governo e le misure adottate sul fenomeno migratorio. Infatti uno dei tre mascalzoni pare sia figlio di un consigliere comunale del Pd, persona insospettabile di simpatie per campagne anti-migranti
I tre giovani, residenti a Vinovo, La Loggia e Moncalieri, sono stati identificati attraverso una complessa attività di indagine, che ha permesso ai militari dell’Arma di individuare la targa del Fiat Doblò da cui è partito l’uovo che ha colpito in pieno volto l’atleta italiana di colore. L’auto, intestata al padre di uno dei tre giovani, aveva sulla fiancata destra residui di uovo. Accompagnato in caserma, il proprietario ha spiegato che spesso l’auto veniva usata dal figlio 19enne. Quest’ultimo ha confessato almeno sette lanci di uova negli ultimi due mesi e ha fatto il nome dei due amici. Anche loro, convocati in caserma, hanno ammesso le proprie responsabilità.
Più inquietante, invece, l’episodio avvenuto ieri a Napoli. Un venditore ambulante, Cisse’ Elhadji Diebel, 22 anni, senegalese in Italia con permesso di soggiorno, è stato ferito a una gamba da due sconosciuti con un colpo di pistola. Il fatto è avvenuto in via Milano, nel quartiere Vasto, non lontano dalla stazione centrale. L’immigrato, intorno alle 22 di ieri sera, si trovava in compagnia di due amici, in strada, quando è sopraggiunto uno scooter con a bordo due persone: secondo quanto riferito dai compagni della vittima i due erano di pelle bianca, e uno di loro ha esploso alcuni colpi di pistola, forse tre, uno dei quali ha colpito a una gamba il senegalese. Il ferito è stato condotto nell’ospedale San Giovanni Bosco, dove è stato sottoposto a intervento chirurgico per l’estrazione del proiettile, rimasto conficcato nell’arto. Diebel non è in pericolo di vita. Sull’episodio indaga la Polizia di Stato.
Commenta per primo