Redazione –
In un clima avvelenato prima da un atto di sabotaggio alle comunicazioni ferroviarie dell’Alta velocità, con alcuni cavi bruciati nella notte nei pressi della sottostazione elettrica, poi dai disordini provocati dagli scontri dei cosiddetti “antagonisti” con le forze di polizia, si è svolta a Bologna la manifestazione contro il governo Renzi promossa dalla Lega e aperta a Forza Italia e a Fratelli d’Italia: sul palco di Piazza Maggiore si sono ritrovati insieme Salvini, Berlusconi e la Meloni; a distanza, in più punti della periferia, gli attivisti dei centri sociali impegnati a fronteggiare agenti e carabinieri.
“Questo non è un ritorno al passato, al ’94, alle vecchie formule, alle marmellate” ha detto il leader della Lega Nord Matteo Salvini, appena arrivato in piazza Maggiore. “Qui comincia qualcosa di nuovo che, guidato dalla Lega, è aperto a tutti gli italiani che oggi sono lontani dalla politica”.
Silvio Berlusconi è stato accolto in piazza Maggiore da un gruppo di militanti con una bandiera di Forza Italia che il leader ha autografato. L’arrivo di Berlusconi è stato salutato dagli applausi e da qualche fischio proveniente però non dalla piazza: gli è stato consegnato anche un mazzo di fiori con rose bianche e rosse. Con Berlusconi sono arrivati anche Renato Brunetta e Anna Maria Bernini; subito dopo il leader di Forza Italia sono arrivati anche Umberto Bossi e Giorgia Meloni.
Salvini ha preso spunto proprio dagli scontri ingaggiati dagli “antagonisti” con la polizia per attaccare pesantemente il ministro dell’Interno Alfano: “Con noi un personaggio inutile e incapace come Angelino Alfano non ci sarà mai: occupati dei poliziotti, cretino che non sei altro, e lascia perdere la politica che non fa per te”. Invece ha rivolto un saluto e un ringraziamento ai membri delle “Forze dell’ordine feriti dai centri sociali che sgombereremo col sorriso uno per uno. Dopo i campi rom, i centri sociali”.
Poi, dopo aver ribadito che la manifestazione “non è un ritorno al passato, al ’94, alle vecchie formule, alle marmellate”, ha sottolineato: qua comincia “qualcosa di nuovo che è guidato dalla Lega, ma che è aperto a tutti gli italiani che oggi sono lontani dalla politica”. “La leadership – ha aggiunto Salvini – la scelgono i cittadini, non un palco, un microfono o una piazza. Oggi siamo qui per dire che insieme si vince se qualcuno è in cerca di poltrone questa è la piazza sbagliata. Oggi qua parleremo di lavoro, di futuro, giovani, di liberare le energie che in Italia ci sono e che invece sono tenute fra le grinfie della burocrazia, dall’eccesso di pressione fiscale”.
Berlusconi ha preso la parola per dire che “con questa ritrovata unità vinceremo le prossime elezioni. Con Matteo, con Giorgia e con Silvio non ce ne sarà più per nessuno”. Insieme, Fi, la Lega e Fdi, “potranno superare il 40%”. Questa, ha concluso, “è una giornata fondamentale per il futuro di tutti noi e dell’Italia”.
Giorgia Meloni ha attaccato subito il governo: “Renzi non sa neanche leggere la bussola: nella legge di stabilità non c’è nessun taglio agli sprechi, né taglio delle tasse. Stanno lì a vantarsi di togliere norme ridicole introdotte da loro, mettono Marino a fare il sindaco poi lo sfiduciano e vogliono essere ringraziati: siate coerenti e dimettetevi, adesso andate a casa”.
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