Il Papa ha mandato in regalo 100 gelati agli altrettanti migranti fatti sbarcare – dopo una lunga quarantena sulla nave “Diciotti” della Guardia Costiera nel Mediterraneo e poi nel porto di Catania – e accolti dal centro “Mondo migliore” di Rocca di Papa (Castelli romani) per essere poi destinati in varie diocesi. Ma i gelati si sono rilevati troppi. Motivo: 50 di quei migranti (cioè una buona metà) si sono allontanati e ora risultano irreperibili. Lo si apprende da fonti del Viminale. Nel dettaglio, 6 si sono allontanati già il primo giorno di trasferimento, cioè venerdì 31 agosto. A questi si aggiungono 2 eritrei destinati alla Diocesi di Firenze che si sono allontanati in data 2 settembre; di altri 19 la fuga è stata riscontrata il 3 settembre; infine 13 che erano destinati a varie diocesi sono spariti.
“E’ allontanamento volontario, non fuga. Si fugge da uno stato di detenzione e non è questo il caso, nessuno vuole rimanere in Italia, si sa”, ha detto serafico all’ANSA il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, il quale ammette che si va però “ben oltre” questo numero. Per di più i fuggiaschi non sono stati neppure identificati, non si sa chi siano e con chi avessero contatti già prima di lasciare la Libia.
Intanto al “Mondo Migliore” la festa del gelato c’è stata egualmente. A portare la benedizione di Papa Francesco ai migranti (quelli che sono rimasti) è stato il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del pontefice, che si è fermato a pranzo. “È la benedizione del Santo Padre per loro”, ha detto il cardinale (foto) al Sir spiegando il motivo della visita. Il Papa ha spiegato il cardinale – con l’invio dei gelati attraverso il suo Elemosiniere ha voluto dare un saluto “soprattutto per quelli che partono. L’augurio è che trovino qui, in Italia, dappertutto, un cuore cristiano generoso e che si possano sentire finalmente a casa”. Accolto dai bambini, con grida di gioia e benvenuto, il cardinale – riferisce il Sir – ha donato a tutti i presenti un’immagine di Papa Francesco. E consegnando i gelati ha tenuto a precisare: “Non vogliono raffreddare i cuori. Tutto il contrario. Sono un piccolo segno della carezza del Papa per loro”. A dare il benvenuto al card. Krajewski, c’erano don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana, e Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativa “Auxilium” che gestisce l’accoglienza dei migranti al Centro.
Dei 35 migranti (prevalentemente donne e bambini) rimasti a Rocca di Papa 8 sono partiti già ieri pomeriggio per Torino, presi in carico dai referenti Migrantes del capoluogo piemontese. Il cardinale, salutandoli, ha detto loro: “Vi porto il saluto di questo uomo vestito di bianco che si chiama Papa Francesco. Vi sta vicino e vi porta la sua benedizione”. Per venerdì è previsto che tutti siano partiti per le destinazioni fissate dalla Cei.
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