Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto legge su Genova. Lo si è appreso al Quirinale. Il testo del decreto era arrivato giovedì mattina al Quirinale, ma nella forma definitiva, predisposto per la firma, è arrivato al presidente della Repubblica alle 14.30 di ieri (venerdì) ed è stato firmato da Mattarella alle 17 dello stesso giorno. Sembra ormai certo che il commissario straordinario per l’attuazione sarà un genovese, Claudio Gemme (foto), proveniente da Fincantieri.
Vista la bozza del Decreto Genova, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, commenta: “Ci sarà bisogno di un procedimento di gara per la ricostruzione del ponte Morandi ancorché semplificata perché il decreto non deroga alle norme europee sulla concorrenza, quindi auguriamoci che il decreto non venga impegnato dalla molte possibilità di ricorso che vedo all’orizzonte. Ma Liguria e Genova non intendono aspettare, vogliono il ponte nei tempi che avrebbero rispettato se avessero fatto da soli”. Ma i tempi – questo Toti non lo dice – saranno condizionati anche da quelli imposti dall’autorità giudiziaria che sta conducendo l’indagine sulle cause e le responsabilità del disastro che ha causato 43 vittime: ricordiamo che ai periti sono stati concessi 2 mesi (sempre che bastino) per gli accertamenti e quindi la rimozione delle macerie non potrà iniziare prima di quella scadenza.
SUI CONTENUTI DEL DECRETO vedi i particolari usando il link https://www.altroquotidiano.it/il-decreto-genova-e-non-solo-trasmesso-dal-governo-al-quirinale-ecco-i-punti-principali-per-uscire-dallemergenza/
Bucci: mancano alcune richieste, tornerò alla carica – “Aspetto di vedere il decreto firmato, ma dalle bozze circolate vedo che mancano alcune delle richieste che abbiamo fatto”. Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci, parlando del decreto per Genova a margine di un convegno alla Camera. “Se sarà così – ha aggiunto – tornerò alla carica con il governo” per inserire quello che manca nel percorso di conversione in legge. Per il sindaco, infatti, “Genova non può stare senza le cose che abbiamo chiesto” e “non si può perdere tempo, Genova non se lo merita”.
Terzo Valico, Rixi: Mit ha trasmesso atti, ora tocca a Rfi – “Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha trasmesso tutti gli atti necessari alla prosecuzione dei lavori del quinto lotto del cantiere del Terzo Valico, garantendo la copertura economica necessaria perché le aziende appaltatrici non cadessero in infrazione e quindi potessero essere messi a rischio circa 200 posti di lavoro”. Lo afferma in una nota il viceministro alle infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi, aggiungendo: “Ora Rfi deve fare la propria parte”.
La delibera Cipe sul V lotto è stata approvata a dicembre 2017 e pubblicata in GU il 27 luglio. Da tale data, Rete Ferroviaria Italiana ha attivato tutte le attività propedeutiche alla consegna dei lavori. Così Rfi in una nota: “concluse tali attività potrà quindi partire la nuova tranche di lavori, che si affiancheranno alle esecuzioni già in corso per gli altri 4 lotti attivi”. Sui “presunti licenziamenti da parte di Cociv, non esiste diretto legame con la consegna del V lotto: un accordo raggiunto responsabilmente tra Rfi e General Contractor” ha garantito continuità ai cantieri.
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