Un prete italiano, Piero Parolari, 50 anni, originario di Lecco, è stato ferito in Bangladesh in un attacco a meno di due mesi da quelli, rivendicati dall’Is, nel quale era rimasto ucciso il cooperante Cesare Tavella. Parolari, che vive nel Paese asiatico da oltre 30 anni ed è anche medico, è stato ferito mentre andava in bicicletta a Dinajpur, 300 chilometri a nord di Dacca.
Secondo le prime informazioni, il prete sarebbe stato ferito a colpi d’arma da fuoco, ma i medici hanno successivamente riferito che sarebbe stato accoltellato alla testa, dal momento che “non hanno trovato alcun oggetto metallico nel suo corpo”, ha riferito Mir Khairul Alam. La Farnesina, nel confermare il ferimento, ha riferito che l’unità di crisi e l’ambasciata a Dacca sono in contatto con la famiglia e con il Pime (Pontificio istituto missioni estere) per prestare al connazionale tutta l’assistenza necessaria.
Era il 28 settembre quando il cooperante italiano Cesare Tavella, mentre faceva jogging, venne ucciso a colpi d’arma da fuoco. Qualche giorno dopo, il 3 ottobre, in un agguato simile non lontano da Dinajpur, era stato ucciso un cittadino giapponese. Entrambi gli attacchi erano stati rivendicati dallo Stato islamico, ma le autorità non hanno mai confermato l’autenticità della rivendicazione. Ieri la polizia bengalese ha arrestato un politico locale del partito islamico Jamaat-e-Islami per il ferimento di Piero Parolari. Si chiama Mahbubur Rahman Bhutto, segretario generale della sezione della Jamaat, nel distretto di Dinajpur. Secondo una fonte del commissariato di Dinajpur Kotwali, il commando che ha sparato “potrebbe essere lo stesso che ha attaccato gli altri 2 stranieri” e cioè Cesare Tavella e il giapponese ucciso successivamente a Rangpur.
Commenta per primo