di Ennio Simeone –
Di fronte al nuovo attacco terroristico di Parigi – seguito dal consueto (ma questa volta con una meglio orchestrata regia) sciame di allarmi bomba, creati per far crescere nelle città tensione e di incertezza – sui nostri canali televisivi e sui giornali è stata data la stura ad una vera e propria orgia dei soliti opinionisti, che, per l’occasione, hanno indossato i panni degli strateghi. I quali, con sfacciata disinvoltura, impartiscono direttive a capi di stato e di governo e a ministri degli esteri e della difesa, sfoderando un corredo di sprezzanti invettive per quanti, tra costoro, non tengono comportamenti conformi alle loro indicazioni strategiche.
Nella tragedia che il mondo sta vivendo, di fronte alla feroce aggressività del terrorismo islamista, non poteva mancare il lato comico (e patetico). E a chi, se non all’Italia, poteva spettare il compito di provvedervi? Speriamo solo che il teatrino duri poco e lasci lo spazio ad analisi serie e approfondite di chi è in grado di farle, mettendo da parte teatralità e meschini interessi propagandistici.
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