Clamoroso colpo al Museo di Castelvecchio a Verona, dove la sera di giovedì sono stati portati via quadri di grande valore esposti nella galleria d’arte. Ad agire, presumibilmente su commissione, una banda di rapinatori: tre malviventi con il volto coperto che hanno immobilizzato l’unica guardia giurata privata presente e la cassiera, poi hanno costretto il vigilante ad accompagnarli nelle sale dove hanno prelevato i dipinti. Sono 17 opere d’arte valutate tra i 10 e i 15 milioni di euro: oltre a sei del Tintoretto , “La Madonna della quaglia” del Pisanello, il “Ritratto di bambino con il disegno” di Giovanni Caroto, “San Girolamo penitente nel deserto” di Jacopo Bellini. Una tavola di Giulio Licinio, ‘Conversione di Saulo’, è rimasta danneggiata in un angolo. Proprio in quel momento la direttrice del Musei civici, Paola Marini, si trovava al Ristorante 12 Apostoli per ricevere l’omonimo premio: avvertita di quanto accaduto, è accorsa sul posto con il sindaco Tosi.
Scrigno d’arte firmato Scarpa – Il Museo Civico di Verona è ospitato al Castello Scaligero, noto come Castelvecchio. La fortezza venne fatta erigere nel 1354 da Cangrande della Scala. Restaurato e allestito tra il 1958 e il 1974 con il progetto di Carlo Scarpa, il museo si sviluppa in 29 sale distribuite su vari livelli e vi sono esposti oggetti paleocristiani, reperti di oreficeria longobarda, opere scultoree dal X al XIV secolo, armi ed armature medievali, dipinti dal Trecento al Settecento. Tra i dipinti, tele e pale, ci sono opere di Pisanello, Andrea Mantegna, Jacopo Bellini, Giovanni Caroto, Paolo Caliari, Jacopo Tintoretto, Girolamo dai Libri, Francesco Morone, Paolo Farinati, Alessandro Turchi.
La direttrice, Paola Marini, prossima alla pensione, è stata nominata dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, alla guida della Galleria dell’Accademia di Venezia, direzione che assumerà il prossimo 5 dicembre.
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