di FABIO CAMILLACCI/ Il “Monday Night” della 10° di campionato lancia l’Inter verso quel titolo di “anti-Juve” di cui la squadra di Luciano Spalletti era stata investita in estate, al termine del calciomercato. I nerazzurri sbancano l’Olimpico laziale e agganciano il Napoli al secondo posto a -6 dalla Juventus capolista. L’Inter che passa per 3-0 a Roma contro la Lazio, dimostra di essere diventata una squadra più forte e consapevole dei propri mezzi rispetto a quella che nella stagione scorsa arrivò in Champions proprio all’ultimo respiro e sempre all’Olimpico contro i biancocelesti di Simone Inzaghi. Il calciomercato ha veramente rinforzato l’Inter già forte per la presenza di un fuoriclasse dell’area di rigore come Icardi, stasera autore di una doppietta che apre e chiude il match. Maurito stravince il duello a distana con Ciro Immobile e sale a 6 reti in classifica cannonieri: a una lunghezza da Cristiano Ronaldo e a -3 dal capocannoniere genoano Piatek, polacco di belle speranze a digiuno da due turni. La Lazio invece conserva il 4° posto, anche se il Milan potenzialmente può raggiungerla vincendo mercoledi 31 ottobre il recupero casalingo col Genoa.
Spalletti strapazza Inzaghi. E’ soprattutto la serata di don Lucio da Certaldo che indovina tutte le mosse, a partire dalla scelta di lasciare in panchina un De Vrij, ex laziale tanto discusso, che in mattinata aveva dato segnali non positivi sul piano emotivo. E poi il sorprendente rilancio di Joao Mario dal primo minuto, il tanto vituperato portoghese non delude, anzi. Fino al cambio di modulo col passaggio al 4-3-3, vista l’impossibilità di proseguire col 4-2-3-1 a causa dell’assenza per infortunio di Nainggolan. Lazio sconfitta nettamente, incapace di prendersi la rivincita del maggio scorso e col tecnico “Inzaghino” incapace di trovare le opportune contromosse. L’Inter vista in particolare nel primo tempo fa paura per forza, personalità e letalità sottoporta; nella ripresa ha pensato solo a gestire. Altra invenzione di Spalletti, che in casa Roma rimpiangono in molti: Brozovic nel ruolo di regista. Il croato detta i ritmi di gioco ed è chirurgico quando va al tiro: suo il 2-0 interista di oggi. Insomma, Spalletti si è fatto in casa il madridista Modric tanto inseguito in estate; anche se Modric è Modric. Sta di fatto che Steven Zhang, alla sua prima da presidente nerazzurro, può esultare nella tribuna autorità dell’Olimpico. La sua squadra, dopo la falsa partenza, ha i numeri per lottare col Napoli per il secondo posto e infastidire la Vecchia Signora rullo compressore nella corsa scudetto.
Le partite della domenica
Napoli, il muro della Roma crolla nel finale: Mertens risponde a El Shaarawy ma i partenopei scivolano a -6 dalla Juve. Il Milan e Gattuso si rialzano
di FABIO CAMILLACCI/ In attesa di Lazio-Inter “Monday Night”, in questo 10° turno di campionato nuovo strappo Juventus in vetta alla classifica: bianconeri nuovamente a +6 sul Napoli dopo l’1-1 di Napoli-Roma, posticipo domenicale. Al San Paolo giallorossi in vantaggio nel primo tempo con El Shaarawy (foto in home page), pari di Mertens al 90′. Un pareggio maturato soltanto all’ultimo respiro ma sostanzialmente meritato per quanto visto in campo. I numeri della gara dicono tutto, con i padroni di casa che dominano in ogni statistica: 17 a 3 i calci d’angolo, possesso palla 62% contro il 37% romanista, 26 a 8 i tiri in porta, 47 a 7 i cross. Insomma, alla fine per questa pazza Roma sempre sulle montagne russe, resta sì l’amaro in bocca di vedersi raggiunta proprio quando pensava di aver portato a casa una vittoria fondamentale, ma un punto a Fuorigrotta (5 vittorie su 5 per il Napoli in casa nelle precedenti partite) ci sta e muove la classifica. Resta il fatto che la Roma ha avuto il torto di non fare nulla per chiudere il match. Al contrario per il Napoli, la gioia di non perdere una gara che non avrebbe meritato di perdere; però, come detto, il pari frena i partenopei nella corsa scudetto. La Juve ringrazia e scappa.
Boccata d’ossigeno per il Milan e per Gattuso dopo le batoste nel derby e in Europa League. Al Meazza i rossoneri stendono per 3-2 la Sampdoria. Apre Cutrone, poi uno-due doriano con l’ex Saponara (finalmente un ex che esulta dopo una rete) e l’intramontabile Quagliarella. Il ribaltone milanista è firmato dal solito Higuain e da Suso. Gli esami non finiscono mai come ci ha insegnato l’illustre Eduardo De Filippo, e infatti non sono finiti. Ma su una cosa Rino Gattuso ha ragione: il suo Milan è vivo, ha rabbia in corpo e gol nel sangue. Nella serata più difficile per il tecnico rossonero, i suoi ragazzi ne fanno tre ad una Samp, che fin qui ne aveva incassati appena quattro. Soprattutto, ne fanno uno in più degli avversari. D’altronde, di questi tempi va così, il “Diavolo” concede sempre reti a chi gli sta di fronte: la lista si allunga e ora siamo a 15 gare di fila in campionato, non succedeva dal 1946. Il Milan dunque si rialza, aggancia i blucerchiati in classifica e riprende a correre verso il quarto posto, ora distante tre punti. Tutto questo in attesa di recuperare il 31 ottobre, nel mercoledi di Halloween, la sfida casalinga col Genoa rinviata a inizio stagione per la tragedia del Ponte Morandi. Intanto, “Ringhio”, scatenato, senza giacca dopo due minuti e imbufalito verso il quarto uomo al fischio finale, respira. La panchina per ora è salva. Per ora. Il difficile rapporto col direttore sportivo Leonardo è una realtà. Secondo i soliti ben informati, un altro ex Milan come Roberto Donadoni rimane alla finestra.
Le altre partite della domenica. Spumeggiante l’anticipo dell’ora di pranzo: doppio botta e risposta nel derby Sassuolo-Bologna. Colpaccio Frosinone: a Ferrara contro la Spal clamoroso 3-0 ciociaro e primo successo stagionale per la squadra di Longo. Come a Reggio Emilia per il derby emiliano, doppio botta e risposta tra Genoa e Udinese: 2-2. Preziosa vittoria salvezza per il Cagliari: 2-1 alla Sardegna Arena contro il Chievo di “Ace” Ventura. La bella realtà clivense non riesce proprio a rialzarsi e rimane a -1. Graziata dalla giustizia sportiva nella vicenda plusvalenze, la squadra veronese sta pagando sul campo il contraccolpo psicologico.
Gli anticipi del sabato
La Juventus soffre a Empoli, la salva Cristiano Ronaldo. L’Atalanta si ritrova e cala un tris contro il Parma. Torino e Fiorentina non si fanno male
di FABIO CAMILLACCI/ Gli anticipi della 10° giornata di Serie A confermano che la Juventus rullo compressore in Champions League e in campionato, fatica molto, troppo, con le piccole. Questione di testa, questione di concentrazione. Dopo l’1-1 dell’Allianz Stadium col Genoa una settimana fa, ecco la sofferta vittoria bianconera in quel di Empoli contro una squadra, quella toscana, che gioca bene ma non ha una rosa di giocatori all’altezza della A. Nella ripresa, dopo il gol del vantaggio empolese arrivato nel primo tempo con bomber Ciccio Caputo, è Cristiano Ronaldo a togliere le castagne dal fuoco alla Vecchia Signora con una splendida doppietta. Ancora lui, CR7, che “hollywoodizza” la provincia italiana. Arriva l’alieno portoghese e tutto si ferma: stadi esauriti, alberghi e ristoranti pieni, bancarelle con la sua maglietta prese d’assalto. Ma Ronaldo è soprattutto il più forte giocatore del mondo insieme a Messi e te ne accorgi quando, dopo la peggior prima frazione di gioco stagionale sua e della Juventus, ribalta la partita in men che non si dica: da applausi la folgore che fissa il 2-1 finale dopo aver trasformato il rigore del pari. Il gol del raddoppio è il più bello dei 7 fin qui segnati con la Juve da Ronaldo: il valore aggiunto di una corazzata che sottovaluta o comunque non approccia bene le gare contro le cenerentole della Serie A. Un aspetto su cui il tecnico Allegri dovrà lavorare se vuole salire sull’ottovolante degli 8 scudetti di fila.
Gli altri due anticipi: tris Atalanta, pari tra Toro e Viola. Partiamo dal match dell’Olimpico Grande Torino: 1-1 tra granata e Fiorentina. Apre il gigliato Benassi, poi autorete del portiere Lafont. Pronti via e gli ospiti passano in vantaggio. Fortunoso il pareggio dei padroni di casa sul tiro di Ola Aina. Protagonista in negativo ancora una volta uno scatenato Walter Mazzarri, allontanato dal campo dall’arbitro per proteste. Il suo Toro si conferma bello di notte, ma carico di delusione. La Fiorentina si difende coi denti e conferma l’astinenza lontano dal Franchi, dove raccoglie il suo secondo punto dei 15 che ha in classifica. Ad aprire le danze nel primo pomeriggio, era stata però una ritrovata Atalanta: 3-0 al Parma in quel di Bergamo. La “Dea” dunque dopo il pokerissimo calato al Bentegodi contro il Chievo, inanella la seconda vittoria consecutiva. Il tabellino alla voce marcatori recita: autorete di Gagliolo, Palomino e Mancini. I nerazzurri dominano il 2° tempo dopo i primi 45′ equilibrati e con tante occasioni. Prima l’autorete del difensore crociato, poi gli altri gol da palle inattive. Dato statistico: i nerazzurri non vincevano tra le mura amiche dalla prima giornata. E ora prepariamoci al piatto forte di questo spezzatino calcistico: domenica sera Napoli-Roma, lunedi Lazio-Inter.
Commenta per primo