E SE PROVASSERO COL “METODO” CASALINO?

di SERGIO SIMEONE – Il maltempo si è scatenato sull’Italia con inaudita violenza provocando vittime e danni. Ed è subito cominciata la solita litania. “La rabbia dei sindaci: ambiente in rovina, ma noi senza soldi”, così titolava “La Repubblica” riportando la dichiarazione del presidente dell’ANCI campana Domenico Tuccillo.

Ma come fare a convincere il governo a tirare fuori i soldi per mettere in sicurezza il territorio? Io un’idea ce l’avrei e la cedo gratuitamente all’ANCI: deve ingaggiare un “cravattaro”, uno di quelli che quando si presentano sull’uscio per riscuotere dei soldi non si lasciano impietosire dai piagnistei della vittima («ma io non ho una lira»). Loro con un sapiente e professionale uso delle minacce riescono, come si suol dire, a cavare sangue anche dalle rape.

E non basta. Insieme all’idea posso suggerire un nome assolutamente affidabile, tal Rocco Casalino. Pensate che costui, con terribili minacce trasversali («se non tiri fuori i soldi farò una carneficina di tutti i tuoi collaboratori, a cominciare da quel tristo figuro di Garofalo») è riuscito ad estorcere a tal Giovanni Tria 9 miliardi per finanziare il reddito di cittadinanza.

Ed allora, se è stato capace di tanto, sarà certamente in grado di far uscire i miliardi necessari per dare lavoro ad alcuni milioni di italiani impegnandoli a costruire argini, potare alberi, mettere a punto sistemi di difesa per bloccare movimenti franosi, ovvero alcuni di quei lavori socialmente utili previsti dalla legge in cambio del reddito di cittadinanza.

Ma c’è da fidarsi di Casalino?

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