Il Decreto Sicurezza – dopo aver ottenuto il sì del Senato e mercoledì il voto di fiducia a Montecitorio – è stato approvato dalla Camera con 396 voti a favore e 99 contrari. A votare a favore sono stati – con Lega e Cinquestelle – anche Forza Italia e Fratelli d’Italia. In Aula, al momento dell’approvazione, dai banchi del Carroccio è partito un fragoroso applauso; ma nemmeno un battimano da parte dei Cinquestelle. Tuttavia, dopo il voto, si sono stretti la mano Salvini e il ministro per i Rapporti col parlamento, il pentastellato Fraccaro; proteste, invece, si sono levate dai banchi del Pd, dove i deputati hanno indossato una maschera bianca sul volto (foto): “Questo decreto – accusano i dem – creerà persone invisibili”. Ad esultare, invece, è il ministro dell’Interno, Salvini: “Sono contento, è una giornata memorabile. Mi fa piacere che sia rimasto solo qualche reduce della sinistra a ritenere che l’immigrazione clandestina non sia un problema e che la sicurezza sia un tema, una cosa, solo di destra, mentre è una cosa di tutti”. Soddisfatto anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Un altro pezzo del contratto di governo è stato realizzato – ha scritto Conte su Twitter -. Abbiamo assunto precisi impegni di fronte agli italiani e continueremo a rispettarli. Proseguiamo così”.
Alcuni deputati M5S non hanno partecipato al voto; tra questi Doriana Sarli e Gilda Sportiello. “Non ho partecipato al voto, anziché votare contro, come segno di rispetto per il lavoro di chi si è speso per migliorare questo decreto, anche se con scarsi risultati”- ha detto Sarli all’Adnkronos. “Per come sono andate le cose alla Camera, non sono stati apportati miglioramenti per rendere il dl meno impattante sul tessuto sociale”, le fa eco Sportiello. In totale sono 14 i deputati M5S che non hanno partecipato al voto. Alcuni, viene sottolineato, erano assenti giustificati. Altri, invece, sarebbero assenti ‘non giustificati’.
A quanto apprende l’Adnkronos da fonti M5S , i deputati 5 Stelle che risultavano assenti ‘non giustificati’ al momento del voto finale sono: Barzotti, Cappellani, Ehm, Gallo, Giannone, Ricciardi, Sarli, Sportiello, Vizzini. Tutti, tranne Gallo, avevano firmato la lettera ‘critica’ nei confronti del decreto Salvini.
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