La II sezione penale del Tribunale di Roma ha condannato a 3 anni sei mesi Raffaele Marra, ex capo del personale del Comune di Roma, nell’ambito del processo che lo vedeva accusato di corruzione per fatti avvenuti quando il Campidoglio era amministrato da una giunta di centrodestra presieduta dal sindaco Alemanno. Lo ha deciso la II sezione penale.
Nel procedimento era coinvolto anche il costruttore Sergio Scarpellini morto il 20 novembre scorso. Secondo l’accusa, Scarpellini avrebbe dato nel 2013 quasi 370 mila euro a Marra, all’epoca direttore dell’uffici politiche abitative. I giudici hanno dichiarato estinto il rapporto con la pubblica amministrazione e la confisca dell’appartamento in zona Prati Fiscali al centro della vicenda. I giudici hanno disposto anche un risarcimento di 100 mila euro in favore di Roma Capitale. E hanno stabilito che Marra non potrà rientrare in servizio presso il Comune di Roma, dove era diventato capo del personale con l’amministrazione della sindaca Raggi, la quale era all’oscuro dei suoi rapporti con il costruttore Scarpellini e della vicenda che ha costituito oggetto del processo.
Marra aveva continuato a ricoprire ruoli importanti anche quando, dopo Alemanno, era diventato sindaco Marino (Pd) e quando a Marino era subentrato il commissario prefettizio Francesco Paolo Tronca.
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