di FRANCESCO MARIA PROVENZANO –
Lunedì 30 novembre, poiché l’Aula è convocata per martedì, prosegue il lavoro delle Commissioni con il seguente calendario: le Commissioni riunite Esteri e Difesa sono impegnate nell’esame dell’Atto Senato 2138, di conversione in legge del decreto-legge n. 174/2015, recante proroga di missioni internazionali, già approvato dalla Camera dei deputati. Il provvedimento è stato incardinato con le relazioni dei senatori Compagna e Vattuone, nella seduta di martedì 24 novembre. La discussione in Assemblea è prevista per la prossima settimana. In Commissione Industria, proseguono le audizioni informali, nell’ambito dell’esame del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza, collegato alla legge di bilancio 2015 (A.S.2085, già approvato dalla Camera dei deputati). Italia Unica di Corrado Passera entra in Parlamento grazie all’adesione del senatore Gaetano Quagliariello.
Martedì 1 dicembre, la seduta dell’Aula inizia alle 16,30 e l’Assemblea avvia la discussione di mozioni sulle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici. La senatrice Puppato del Pd illustra la mozione n. 441. Articolata in 17 punti, essa impegna, tra l’altro, il governo ad attivarsi affinché la conferenza di Parigi approvi un accordo globale e vincolante sulla riduzione delle emissioni, con la partecipazione di tutti o dei principali Paesi; ad attivarsi affinché l’Unione europea riveda al rialzo gli obiettivi per il 2030 delle politiche climatiche ed energetiche e adotti forme di fiscalità ambientale, tra cui la carbon tax; a rimuovere incentivi e sussidi all’uso di combustibili fossili e a definire una vera e propria road map di decarbonizzazione; a favorire lo sviluppo delle tecnologie ecosostenibili, a promuovere l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. La senatrice Nugnes del M5S, nell’illustrare la mozione n. 477, che prevede impegni analoghi e misure di contrasto allo spreco alimentare, critica il governo che, al di là degli impegni internazionali, agevola le trivellazioni, gli inceneritori, le lobby degli idrocarburi, le imprese energivore. La seduta termina alle ore 18,37.
Il Parlamento si riunisce in seduta comune per la 28° volta per l’elezione di tre giudici della Corte costituzionale, e per la 28° volta è fumata nera. Non regge l’accordo Pd-FI poiché nessun candidato raggiunte il quorum richiesto (cioè 571 voti), la prossima seduta si terrà domani 2 dicembre, alle ore 19. Ma uno dei tre, Pitruzzella, ritira la propria candidatura. Ciononostante è fumata nera anche mercoledì, per la 29° volta, e i due presidenti – Boldrini e Grasso – stabiliranno di fare una pausa di riflessione di alcuni giorni per riprendere le votazioni il 14 dicembre ad oltranza tutte le sere alle 19.
Sull’argomento raccolgo il parere del senatore di Forza Italia Emilio Floris che mi dice: “Fumata nera oggi. Siamo di fronte ad un blocco sostanziale che vede riversarsi all’interno del voto della cabina elettorale certi, non del tutto condivisi, nomi. Senza nascondersi anche la presenza dei malpancisti che sfruttano ogni occasione per evidenziare il loro malessere. Forse in ballo ci sono problemi irrisolti nei vari partiti, e per alcuni questo è un modo per mettere in discussione l’Italicum. Auspichiamo che le intenzioni sfumino e che si arrivi a completare l’organico della Corte Costituzionale.”
Mercoledì 2 la seduta inizia alle ore 16,30 con un’informativa sull’evoluzione della crisi in Medio Oriente svolta dal ministro degli Affari Esteri Gentiloni che ha affermato che Daesh, ovvero l’Isis, rappresenta una sfida senza precedenti e richiede una strategia a diversi livelli: militare, politico-diplomatico, culturale, umanitario, rinunciando all’illusione di scorciatoie e guerre lampo. L’immagine di un’Italia riluttante e assente non corrisponde alla realtà: a Roma si terrà il prossimo vertice della coalizione anti-Daesh, che sarà occasione per mettere a punto una strategia complessiva. Sul piano militare, la coalizione ha recentemente ottenuto successi in Iraq e in Siria grazie ai peshmerga curdi addestrati da forze italiane. Sul piano politico diplomatico, l’iniziativa italiana si dispiega lungo tre direttrici: il coinvolgimento necessario della Russia nella lotta al terrorismo e la riduzione della tensione tra Russia e Turchia, dopo l’abbattimento del jet russo; la definizione di un processo di transizione in Siria, che stabilisca un termine per l’uscita di scena di Bashar Assad; l’organizzazione a Roma il 13 dicembre di una conferenza sulla Libia, che coinvolga anche i paesi limitrofi. L’obiettivo non è sostituirsi alle forze libiche, ma rimuovere gli ostacoli che impediscono l’intesa sulla formazione di un governo di coalizione nazionale. Nel successivo dibattito sono intervenuti i senatori Tarquinio (CR); Tremonti (GAL); Divina (LN); Amoruso (AL); Giorgio Napolitano; De Cristofaro (Misto-SEL); Casini (AP); Giarrusso (M5S); Alicata (FI-PdL) e Maran (PD). L’Assemblea poi avvia l’esame del ddl n. 2138 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 ottobre 2015, n. 174, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, già approvato dalla Camera dei deputati. Il ddl, modificato dalla Camera dei deputati, proroga fino al 31 dicembre 2015 la partecipazione italiana alle missioni internazionali in corso. Il Capo I riguarda le missioni internazionali delle Forze armate e di Polizia: gli articoli 1, 2 e 3 contengono autorizzazioni di spesa per operazioni nei Balcani e nel Mediterraneo; in Medio Oriente e in Asia (Afghanistan, Emirati Arabi, Libano, territori palestinesi); in Africa (contrasto alla pirateria, Somalia e Mali. Il relatore sui profili di competenza della difesa, sen. Vattuone (Pd), evidenzia che la proroga delle missioni delle Forze armate, che impegnano 5686 uomini, comporta una spesa di circa 283 milioni di euro (su un totale di circa 354); e si sofferma in particolare sull’impegno italiano per il contrasto a Daesh, che si concretizza principalmente in un’azione di sostegno e addestramento delle unità curde e irachene. Respinta la questione pregiudiziale, avanzata da De Cristofaro (SEL), inizia la discussione generale alla quale partecipano i senatori Rosetta Blundo, Ornella Bertorotta, Cotti, Marton del M5S, i quali evidenziano che le missioni militari sono inutili o dannose, perché aumentano il caos e il terrorismo. Quegli interventi – sollecitati, a loro giudizio, dall’apparato militare-industriale – sottraggono risorse che potrebbero essere destinate alla sicurezza dei cittadini. La seduta termina alle ore 18:35.
Giovedì 3 l’Aula si riunsce alle ore 9,32 e l’Assemblea approva definitivamente il ddl n. 2138 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 ottobre 2015, n. 174, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione. Il ddl, modificato dalla Camera dei deputati, proroga fino al 31 dicembre 2015 la partecipazione italiana alle missioni internazionali in corso. I relatori illustrano il provvedimento ed inizia la discussione generale, con gli interventi dei senatori Paola De Pin (GAL), Divina (LN), Lucidi (M5S), Alicata (FI-PdL), Pegorer (PD). Secondo la sen. De Pin (GAL) le missioni militari, che rispondono ai diktat della Nato, dovrebbero cessare: alimentano infatti il terrorismo e lo sfruttamento di flussi migratori. Divina critica la polverizzazione degli interventi ed esprime forti perplessità sulla cessione di mezzi militari in Egitto, in Pakistan e Afghanistan. Lucidi solleva questioni procedurali. Alicata, pur annunciando il sostegno al decreto, ricorda le scelte superficiali delle cancellerie occidentali che hanno favorito la disgregazione di Stati laici in Medio Oriente e hanno appoggiato le primavere arabe. Critica inoltre il governo italiano per gli errori commessi in Libia, per il fallimento di Eunavfor Med per la partecipazione riluttante alla coalizione in Siria. Secondo Pegorer, invece, l’Italia ha un ruolo di primo piano nel contrasto a Daesh, attraverso rapporti bilaterali con forze curde e irachene e il contributo alla coalizione.
Dopo la replica dei relatori, Compagna (AP) e Vattuone (PD), interviene il sottosegretario alla Difesa, Rossi, il quale ribadisce l’impegno del governo per una rapida approvazione della legge quadro sulle missioni internazionali. Di fronte alla minaccia ibrida e asimmetrica del terrorismo, assicura l’impegno dell’Esecutivo per la prevenzione e la sorveglianza del territorio. Ricorda inoltre che le forze speciali italiane hanno addestrato i peshmerga, che stanno giocano un ruolo fondamentale contro Daesh. Precisa che il contingente italiano in Afghanistan ha conseguito risultati sul piano dell’addestramento delle forze di polizia e della riapertura di scuole e università ed evidenzia l’importanza della conferenza sulla Libia che si terrà a Roma il 13 dicembre. Tutti gli emendamenti riferiti agli articoli del decreto vengono respinti. Nelle dichiarazioni finali annunciano voto favorevole i senatori Manuela Repetti (Misto), Gualdani (AP), Sangalli (PD), Anna Cinzia Bonfrisco (CR).
Gasparri (FI-PdL) critica il giudizio di inammissibilità degli emendamenti volti a garantire la presenza del Gruppo nel Comitato di controllo sui servizi di sicurezza e solleva dubbi sull’efficienza dell’intelligence. In dissenso dal Gruppo, intervengono intervenuti Caliendo e Scilipoti Isgrò (FI-PdL). Annunciano voto contrario i senatori Divina (LN), De Cristofaro (Misto-SEL) e Santangelo (M5S). Nel corso della discussione i Gruppi e la Presidenza esprimono solidarietà al senatore Falanga (AL), membro della Commissione antimafia, che ha subito un atto di intimidazione: questa notte la sua automobile e quella del suo autista sono state incendiate. La seduta termina alle ore 13,30.
La seduta pomeridiana delle ore 16,30 è stata dedicata allo svolgimento di interpellanze e interrogazioni. Amidei (FI-PdL), nell’illustrare l’interpellanza n. 274, sulla stabilizzazione degli insegnanti idonei al concorso 2012, presentata il 13 maggio 2015, ricorda che il ddl noto come buona scuola aveva escluso ingiustamente dal provvedimento di assunzione gli idonei del concorso svoltosi nel 2012. La sottosegretaria per l’Istruzione D’Onghia risponde che il piano assunzioni ha ricompreso e dato priorità agli idonei al concorso 2012. L’interpellante si è dichiarato soddisfatto. La sen. Bignami (Misto), nell’illustrare l’interpellanza con procedimento abbreviato n. 313, sulla garanzia della continuità didattica degli alunni e agli studenti disabili, ha evidenziato il problema della mancata assegnazione, o del trasferimento in corso d’anno, dell’insegnante di sostegno agli alunni disabili; ha chiesto quindi di rendere pubblici i dati sulle ore di sostegno richieste e quelle effettivamente concesse agli studenti disabili nelle scuole di ogni ordine e grado, per regione e provincia. La sottosegretaria D’Onghia risponde che, in base all’organico definito dalla legge, vi è un docente di sostegno ogni due alunni disabili. E deposita alcune tabelle, segnalando però che non è possibile rilevare l’orario per ciascun alunno. Malan (FI-PdL), nell’illustrare l’interpellanza n. 299, sulla presenza del circolo culturale Mario Mieli all’interno del gruppo di lavoro costituito presso l’UNAR (Ufficio nazionale anti discriminazioni), ricorda che l’UNAR, al di fuori di una specifica previsione di legge, ha allargato la sua competenza alle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender). Ha quindi costituito un gruppo di lavoro tra i cui componenti spicca il circolo intitolato a Mario Mieli, teorico dell’innata tendenza polimorfa e perversa dell’uomo. Condannando quanto scritto da Mieli sull’educazione infantile, sulla pedofilia e sulla pederastia, l’interpellante chiede che il circolo sia espulso dall’elenco dei consulenti dell’UNAR. Il sottosegretario all’Interno Bocci risponde che il Dipartimento per le pari opportunità, alle dipendenze della Presidenza del Consiglio, opera nel rispetto di direttive ministeriali. Negli anni 2012-2014, in conseguenza dell’adesione ad un programma del Consiglio europeo, è stata assegnata priorità alla lotta alla discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. A prescindere da quanto scritto da Mario Mieli, il circolo culturale si è sempre contraddistinto per l’impegno nei diritti civili e non ha mai inneggiato alla pedofilia. Il sottosegretario precisa infine che il materiale informativo pubblicato dall’UNAR sull’educazione al rispetto della diversità è diretto soltanto ai docenti. In replica interviene Giovanardi (AP), il quale si dichiara insoddisfatto e accusa il governo di coprire la pedofilia e di aver distribuito nelle scuole materiale che mette sotto accusa la religione cattolica. La senatrice Favero (PD) illustra l’interpellanza con procedimento abbreviato n. 314 sul contenuto di un manifesto celebrativo dell’anniversario della vittoria italiana nella prima guerra mondiale fatto affiggere dal sindaco di Borgosesia (Vercelli). Secondo l’interpellante il contenuto del manifesto, molto critico nei confronti del governo Renzi, palesa un messaggio politico propagandistico che lede i principi di imparzialità e buona amministrazione. La seduta è terminata alle ore 17,42.
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