di FABIO CAMILLACCI/ Scudetto, fine dei giochi? A nemmeno due terzi del cammino, il massimo campionato di calcio italiano si trasforma in una copia di quello francese. In terra transalpina c’è il Paris Saint Germain dello sceicco qatariota Al-Khelaifi, qui da noi la Juventus. Due squadroni dominatori assoluti. Nel nuovo lungo spezzatino valido per la 24° giornata di Serie A, il venerdi sorride alla Juventus: 3-0 interno al Frosinone col 19esimo sigillo di Cristiano Ronaldo capocannoniere. La domenica invece fa una smorfia al Napoli: 0-0 col Torino al San Paolo e adesso Juve a +13. Al di là del distacco in classifica tra la capolista e la seconda, c’è un dato che più di tutti fa riflettere: il Napoli di Ancelotti, da un po’ di tempo fatica a segnare. Un altro risultato a reti bianche per i partenopei dopo quelli contro Milan e Fiorentina. Che fine ha fatto l’esplosività del reparto offensivo azzurro, un tempo miglior attacco del torneo? Intanto, Madama scappa come Bolt in una finale dei 100 metri e l’attezione si sposta inevitabilmente sulla corsa Champions. Curiosità da Fuorigrotta: i raccattapalle sono tutte ragazze, un bel bordocampo tutto rosa.
Il Milan prova a imitare la Juventus. E’ il sabato a sorridere ai rossoneri corsari sul difficilissimo campo dell’Atalanta. La squadra di Gattuso soffre nel primo tempo quando subisce il vantaggio nerazzurro con uno dei tanti buoni giocatori costruiti dal Gasp: stavolta segna il 26enne centrocampista svizzero Remo Freuler. E’ il solito “Pistolero” a togliere le castagne dal fuoco sfoderando una splendida doppietta, inframezzata dal bellissimo gol di un ritrovato Chalanoglu, turco reduce da un periodo no. Le due reti consentono a Piatek di salire a quota 17 in classifica marcatori: 2° posto alle spalle di CR7. La Lazio incerottata e stanca per le fatiche europee cade rocambolescamente all’ultimo respiro a Marassi contro il Genoa per 2-1 e adesso il Milan è quarto con 4 punti di vantaggio su Atalanta e Lazio; in attesa di sapere cosa farà la Roma nel “Monday Night” dell’Olimpico. Uno scatto, quello del Diavolo, che potrebbe risultare determinante nella corsa alla prossima Champions League.
L’Inter ritrova il sorriso con Icardi e Wanda Nara in tribuna. Al Meazza i nerazzurri, di domenica, superano per 2-1 la Sampdoria portandosi a distanza di sicurezza da Atalanta e Lazio e tenendo a -4 i cugini rossoneri. Dopo la vittoria di Parma, dunque un’altra bella boccata d’ossigeno per Spalletti alle prese con tanti problemi di spogliatoio. Su tutti, il caso Icardi. Maurito, continua a vivere da separato in casa: non ha digerito l’esser stato degradato con passaggio della fascia di capitano al portiere Handanovic. Così, dopo aver marcato visita per il match con i blucerchiati (bis di quanto accaduto giovedi in Europa League), ha esultato sugli spalti di San Siro insieme alla contestatissima showgirl argentina, sua ingombrante moglie e agente. A tal proposito, è da condannare duramente quanto accaduto nelle ultime ore: i soliti immancabili imbecilli hanno pensato bene di lanciare sassi contro l’auto di Wanda Nara con a bordo tre dei suoi 5 figli. Sul campo intanto l’Inter vince ma continua a non convincere, la Samp avrebbe meritato il pareggio. Ai doriani è mancata la stoccata decisiva nelle occasioni create con una buona manovra.
Corsa all’Europa League: Var disumana. Il pareggio di Napoli infonde fiducia al roccioso Toro di Mazzarri, agganciato però all’8° posto dalla Fiorentina che cala un poker a Ferrara. Ma dopo il botta e risposta iniziale, il 4-1 dei viola in casa Spal è favorito da un folle uso della Var. I fatti: fallo da calcio di rigore su Chiesa non visto dal direttore di gara, capovolgimento di fronte e padroni di casa in vantaggio. Grande esultanza di giocatori e tifosi spallini. Tutto inutile. Dopo un lungo “silent-check” col Var Mazzoleni, l’arbitro Pairetto annulla il gol della Spal e assegna il rigore (di fatto retroattivo) alla Fiorentina. La Viola ringrazia e vola, la Spal è giustamente furiosa. Anche se dall’Aia ci dicono che il “protocollo Var” prevede casi del genere, ribadiamo un vecchio concetto: se la Var dev’essere usata così, meglio abolirla. Castra le emozioni, le azzera, e aumenta le polemiche. E’ disumana. Il calcio non è il football americano (nella foto: il fallo su Chiesa e Pairetto al monitor).
Lotta salvezza, punti preziosi per Cagliari, Udinese e Empoli. Nell’anticipo pomeridiano del sabato, gli isolani alla Sardegna Arena ribaltano il Parma grazie a una doppietta del collaudato attaccante “di categoria” Pavoletti e respirano dopo un periodo molto negativo che li stava facendo risucchiare dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Stesso discorso per i friulani, 1-0 al Chievo, e per i toscani, 3-0 al Sassuolo. Nota finale sugli emiliani di mister De Zerbi: quella neroverde è un’autentica squadra zemaniana, brava in attacco, pessima in difesa. De Zerbi, seppur bravo, è l’ennesimo allenatore portato dalla stampa, dai media. Uno dei tanti scienziati “perdenti di successo”. Ricordiamo che nel calcio è più facile giocare bene che vincere. E la Juventus schiacciasassi di Max Allegri ne è il massimo esempio italiano.
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