41 dei 177 migranti che erano a bordo della nave ‘Diciotti’ hanno presentato al Tribunale civile di Roma una richiesta di risarcimento (oscillante tra i 71mila e i 42mila euro) al governo italiano, e specificamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Interno Matteo Salvini, per essere stati costretti a rimanere alcuni giorni a bordo della unità della Guardia Costiera italiana. Secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, il ricorso è stato presentato da uno studio legale a nome dei 41 migranti, tra cui un minore. Ben 16 di loro risultano essere nati l’1 gennaio.
Non si sa ancora con quale motivazione quelle somme sono state richieste. E’ difficile che possano essere giustificate con il mancato guadagno in attività che quei 41 migranti avrebbero potuto svolgere sul territorio italiano nei pochi giorni di permanenza a bordo della “Diciotti” o per spese di sostentamento e per le cure mediche, che hanno ricevuto, come del resto era giusto, dallo Stato italiano.
Come si ricorderà, dopo esser scesi dalla nave e condotti a Roma in pullman da Catania, alcuni migranti erano stati accolti poi nel centro di accoglienza Baobab Experience, mentre la maggior parte di loro si erano dileguati e se ne è persa traccia.
Intanto il senatore Gasparri, di Forza Italia, presidente della Giunta del Senato per le autorizzazioni a procedere, ha annunciato di aver firmato la copia della relazione sulla vicenda “Diciotti”-Salvini per l’Aula del Senato e l’ha inviata alla presidente Casellati. Ora spetta alla Conferenza dei Capigruppo calendarizzare il dibattito e la votazione in Aula.
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