Anche l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) interviene nelle vicende economiche dell’Italia con il suo Rapporto, ripetendo ciò che hanno già detto le agenzie di rating e cioè che per affrontare la situazione è necessario adottare una serie di riforme pluriennali per favorire una crescita più solida e inclusiva e ripristinare la fiducia. Il segretario generale, Angel Gurrìa, dopo aver ribadito che l’economia italiana è in stallo ha sostenuto che “il rallentamento dell’economia sottolinea ancora una volta l’urgenza di sviluppare politiche per rivitalizzare la crescita” e tocca alcuni punti-chiave. Eccoli.
QUOTA 100 – “L’abbassamento dell’età pensionabile a 62 anni con almeno 38 anni di contributi rallenterà la crescita nel medio termine, riducendo l’occupazione tra le persone anziane e, se non applicata in modo equo” aumenterà “la diseguaglianza intergenerazionale e farà aumentare il debito pubblico”. Di qui l’invito ad “abrogare le modifiche alle regole sul pensionamento anticipato introdotte nel 2019 e mantenere il nesso tra l’età pensionabile e la speranza di vita”. “Una marcia indietro sul regime di pensionamento anticipato introdotto – sostiene Gurria – consentirebbe di liberare risorse per 40 miliardi di euro” da qui al 2025. Quindi “occorre assicurarsi che Quota 100 sia davvero una misura temporanea”.
PIL, DEFICIT E DEBITO – Negli ultimi anni l’Italia ha registrato una “ripresa modesta” che ora “si sta indebolendo” tanto che nel 2019 “il Pil dovrebbe registrare una contrazione dello 0,2% e un aumento dello 0,5% nel 2020. La politica di bilancio espansiva e una debole crescita faranno lievitare il disavanzo delle finanze pubbliche, che passerà dal 2,1% del Pil nel 2018 al 2,5% nel 2019” mentre il debito salirà al 134%.
Dunque, secondo l’Ocse, un programma credibile a medio termine per ridurre il rapporto debito/PIL migliorerà la credibilità di bilancio e contribuirà a limitare il premio di rischio sul debito pubblico. In assenza di una politica di bilancio sostenibile, il margine per migliorare le infrastrutture, aiutare la popolazione disagiata e fornire i servizi pubblici attesi dai cittadini si ridurrà. Migliorando a breve la credibilità di bilancio, il premio di rischio sul debito pubblico calerebbe, accelerando la diminuzione del debito.
REDDITO DI CITTADINANZA – “Il livello del trasferimento, previsto dal programma attuale del Reddito di Cittadinanza, rischia di incoraggiare l’occupazione informale e di creare trappole della povertà”, afferma l’Ocse. Il governo dovrebbe “attuare un programma pluriennale per rinnovare i centri per l’impiego basato sull’applicazione di standard di servizio essenziali e investimenti più cospicui in sistemi informatici, strumenti di profilazione e risorse umane”. Perciò invita l’Italia a “garantire la capacità di amministrare il reddito di cittadinanza sfruttando e rafforzando, ove necessario, i servizi di assistenza sociale dei comuni e creando una stretta collaborazione tra questi ultimi e centri per l’impiego”. L’Ocse invita anche a “ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori a basso reddito” per incentivare “la partecipazione del secondo coniuge alla vita attiva attraverso la diminuzione dei contributi sociali a carico del datore di lavoro e mediante riforme fiscali e previdenziali, mantenendo però la progressività del sistema d’imposizione”. –
EVASIONE FISCALE E CONDONI – L’Ocse propugna “una maggiore adesione spontanea all’obbligo tributario e il contrasto vigoroso dell’evasione fiscale sono essenziali per aumentare il gettito fiscale, consentendo di ridurre le aliquote fiscali e rendendo il sistema tributario più equo”. Inoltre raccomanda di evitare i condoni fiscali ripetuti e di abbassare la soglia massima per i pagamenti in contanti.
LE RISPOSTE DI TRIA E DI CONTE – Il ministro Tria si è detto convinto che l’Italia deve fare di più, ma il Pil sarà migliore della stima. Il reddito di cittadinanza – ha precisato – è concepito con il duplice intento di consentire a chi è a rischio emarginazione di entrare nel mercato lavoro e, come conseguenza, di aumentare la propensione al consumo e irrobustire la domanda interna. “Il meccanismo di condizionalità” legato al “coinvolgimento attivo in percorsi lavorativi consente di evitare eventuali abusi”, il sussidio “rappresenta una attivazione di forza lavoro potenziale e non solo uno strumento assistenziale”.
A proposito delle previsioni su Pil, deficit e debito, il ministro ha poi dichiarato: “Manca poco tempo al rilascio del Def, lì sarà specificato il quadro programmatico”, sottolineando che “in termini di deficit nominali” il risultato sarà “migliore di quello stimato dall’Ocse”, cioè il 2,5% nel 2019. L’obiettivo del governo, ha sottolineato, è quello di “rispettare gli impegni” e se possibile “avere un miglioramento rispetto a questi impegni”.
Inoltre ha ribadito che Quota 100 è una misura temporanea per affrontare un problema di transizione collegato alla riforma Fornero fatta per dare stabilità e sostenibilità al sistema pensionistico. Con i decreti in arrivo – ha aggiunto Tria – “interverremo su alcune parti del codice degli appalti, cercando di avvicinarci alle direttive europee, eliminando le parti aggiunte, lo faremo gradualmente e con equilibrio”. Inoltre si sta “fortemente lavorando sul miglioramento della capacità dell’amministrazione pubblica di progettare investimenti di qualità, efficaci, e di implementarli”.
Il presidente Giuseppe Conte ha affermato che viene ancora sottostimato l’effetto positivo che avrà la manovra sul Pil: “Le previsioni dell’Ocse sulla crescita italiana sono tra le più pessimiste tra quelle sinora uscite: sottostimano completamente l’effetto positivo sul Pil delle misure espansive che abbiamo introdotto con la Legge di Bilancio”. “Domani – ha precisato – avrò modo di confrontarmi con Gurrìa ribadendo il mio forte dissenso sulle sue stime, come abbiamo già fatto nella discussione tecnica avuta a Parigi lo scorso febbraio. Ribadirò, inoltre, che i fondamentali dell’economia italiana restano solidi pur nel quadro di un generale rallentamento internazionale”. –
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