di FABIO CAMILLACCI/ In casa Ferrari piccoli fenomeni del volante crescono: Charles Leclerc ha già dimostrato di essere un predestinato della Formula 1. Stesso discorso per il figlio d’arte Mick Schumacher. Eccolo SChumi jr, per la prima volta nell’abitacolo della “Rossa”, a ricreare un binomio leggendario e affascinante a 12 anni e mezzo dall’ultimo Gran Premio disputato dal padre con la monoposto di Maranello. Era il 22 ottobre 2006, GP del Brasile a Interlagos. Nella sessione di test della F1 in Bahrain, Mick ha brillato segnando il secondo miglior tempo: solo Max Verstappen ha fatto meglio di lui. Dunque, il 20enne, figlio del 7 volte iridato, approdato alla Driver Academy di Maranello e impegnato in F.2 con la Prema, ha destato un’ottima impressione nel suo primo contatto con la SF90. E adesso lo attende l’Alfa Romeo con cui disputerà il secondo giorno di prove.
La giornata speciale di Schumi jr. Mick è arrivato ai box verso le 8.40 locali, sorridente e sereno, e dopo aver indossato la tuta con il Cavallino ha iniziato a prendere confidenza con i comandi della SF90 sedendosi nell’abitacolo della Ferrari con il numero 29. Alle 9.53, sotto gli occhi della mamma Corinna, la sua prima uscita dai box per un installation lap prima di iniziare a inanellare più tornate consecutive. Alla pausa pranzo, dopo una mattinata con ben due scrosci di pioggia, Mick arriva con oltre 30 giri, il più veloce dei quali in 1’32”552. Con la pioggia che ha caratterizzato anche il pomeriggio, Mick è tornato in azione nella seconda parte della giornata fino a segnare, a pochi minuti dalla fine della sessione il suo miglior tempo con 1’29″976. Per qualche minuto è stato il miglior crono della giornata, prima che Verstappen gli togliesse la grande gioia. Il primo giorno di Schumi Junior ferrarista resta comunque da incorniciare.
Tutta la gioia del piccolo Schumacher. Al termine il piccolo grande Mick ha dichiarato: “Mi sono divertito un mondo oggi! In garage mi sono sentito come a casa fin dal primo momento visto che ero circondato da molte persone che mi conoscono fin da quando ero molto giovane. La SF90 è incredibile per quanto è potente, ma è anche abbastanza semplice da guidare: per questo mi sono divertito così tanto. L’aspetto che mi ha impressionato maggiormente sono i freni, potentissimi. Mi pareva di poter frenare via via più tardi, tanto avevo la certezza che la vettura avrebbe comunque fatto la curva. Ringrazio Ferrari per la straordinaria opportunità che mi ha dato e non vedo l’ora di salire sull’Alfa Romeo domani”. Insomma, pare proprio che Mick Schumacher abbia ereditato il talento del papà.
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