di FABIO CAMILLACCI/ Alla 32° giornata, la Serie A emette il suo primo verdetto: il Chievo, sconfitto 3-1 in casa dal Napoli, dopo 11 anni di fila nel massimo campionato, torna in B. I partenopei invece, complice la tanto criticata caduta juventina in quel di Ferrara contro la Spal, rinviano di almeno una settimana la festa bianconera per l’ottavo scudetto consecutivo. Dunque, dagli azzurri arrivano timidi segnali positivi in vista del ritorno dei quarti di finale di Europa League contro l’Arsenal: prima doppietta da professionista per Koulibaly e gol di Milik. Il polacco si scalda proprio per dare il suo contributo giovedi prossimo. Al San Paolo contro i “Gunners” di Londra, servirà un’impresa per volare in semifinale dopo lo 0-2 dell’andata.
L’Inter va, ma, come sempre si parla di Icardi. Come da pronostico, nel posticipo domenicale i nerazzurri passano a Frosinone per 3-1 e rafforzano il terzo posto. Segnano: Nainggolan, Perisic su rigore e Vecino. Non basta ai padroni di casa la rete di Cassata. Ma la notizia della serata è Icardi senza rigore. Batte Perisic, poi scatta l’abbraccio. Dopo il fallo subito da Skriniar contro i ciociari, l’argentino è andato a prendersi il pallone, ma la “trattativa” alla fine ha portato il croato sul dischetto. Dopo il gol però c’è stato l’abbraccio tra i due. Quindi, Maurito non solo senza fascia da capitano, ma anche senza rigori. L’attaccante argentino è rientrato nel gruppo, ma il suo peso “interno” non è lo stesso di prima. Gli oltre 40 giorni di auto-esilio hanno pesato e così anche su una specialità della casa, i tiri dal dischetto, il centravanti deve passare la mano. Quando al 35’ l’arbitro Massa fischia il fallo da rigore su Skriniar (di Chisbah), Icardi è il più rapido a prendersi il pallone, portandoselo sotto il braccio. Subito però arriva anche Perisic, che gli dice qualcosa e si fa cedere la sfera. Strano perché a Marassi contro il Genoa, Icardi aveva tirato il rigore del 2-0. E quella era la gara del suo ritorno da titolare dopo la bufera interna.
Le altre protagoniste della corsa Champions: teatrino a San Siro. Sorridono Milan e Roma. I rossoneri tra le polemiche per l’arbitraggio di Rocchi e il caos di fine partita, tornano al successo, battono 1-0 la Lazio e restano aggrappati al quarto posto. Risultato bugiardo però quello del Meazza: i biancocelesti per il gioco espresso e le occasioni da gol create avrebbero meritato il pareggio. La squadra di Simone Inzaghi quindi continua a perdere terreno, in attesa di recuperare mercoledi prossimo la gara interna contro l’Udinese. Al momento è a -6 dal Milan. Da stigmatizzare l’idiozia di fine match al Meazza con Kessie e Bakayoko che mostrano alla Curva rossonera la maglia di Acerbi, manco fosse uno scalpo o un trofeo di guerra (foto). Seguito di un precedente screzio da social tra Bakayoko e Acerbi. Solo in Italia per idiozie del genere interviene addirittura il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Giancarlo Giorgetti è stato fortemente critico con Kessie e Bakayoko. Insomma, il solito teatrino peloso. Kessie e Bakayoko potrebbero essere squalificati con l’ausilio della prova tv, anche se pare abbiano fatto pace sempre sui social. Una sorta di asilo. Sorvoliamo sulla nota ufficiale del Milan che ha minimizzato l’episodio. Come sempre, vince facile il solito Gennaro Gattuso che a fine partita ha invitato i protagonisti e il Milan tutto a chiedere scusa ad Acerbi e alla Lazio. Comunque, lo ribadiamo, un’idiozia ma pur sempre una storia di campo che non meriterebbe di essere così ingigantita.
La Roma respira. I giallorossi, grazie al sofferto successo casalingo contro l’Udinese di Tudor, rimane a un solo punto dal “Diavolo” e resta in corsa nonostante i numerosi problemi che Claudio Ranieri sta cercando di risolvere. Problemi di tenuta fisica e di infortuni frutto della disastrosa gestione Di Francesco. L’ennesima tegola è pesantissima: nuovo infortunio per Daniele De Rossi, lesione al flessore e in attesa degli esami il rischio è che quella di sabato possa essere stata l’ultima partita del capitano in questa stagione. E’ a rischio la stessa carriera di De Rossi che a luglio compirà 36 anni. Il fisico del campione del mondo 2006 è provato e a giugno il centrocampista di Ostia potrebbe decidere di lasciare il calcio per intraprendere la carriera di allenatore.
Stecca Atalanta nel “Monday Night”. A Bergamo, Dea fermata sullo 0-0 dall’Empoli. Dragowski para tutto. Solo un punto per i bergamaschi: Ilicic e Zapata sbagliano tanto e devono fare i conti con la grande giornata del portiere polacco dei toscani. L’Empoli si porta così a -2 dal Bologna quartultimo. I nerazzurri invece vanno a +4 sulla Lazio e a -2 dalla zona Champions. Dunque, l’Atalanta non riesce a rispondere a Milan e Roma e frena nella corsa per la Champions League.
Lotta per l’Europa League. La Sampdoria risorge nel “Derby della Lanterna”, batte 2-0 il Genoa e torna a sperare nell’Europa. Ancora a segno il capocannoniere del campionato: Fabio Quagliarella trasforma il rigore del raddoppio blucerchiato, sale a quota 22 centri, stacca Piatek e si riprende il primato in solitaria. Stecca il Torino che non va oltre l’1-1 in casa contro il Cagliari: una gara ricca di cartellini rossi, ben 3. Zaza prima segna per i granata, poi si fa espellere come i sardi Luca Pellegrini e Barella. Tra gli isolani, ancora a segno bomber Pavoletti.
Il Montella bis e la zona calda. Riparte con uno 0-0 nel “Derby dell’Appennino” col Bologna, l’avventura dell’Aeroplanino sulla panchina della Viola. Niente di trascendentale, ma, ormai il pensiero dei gigliati è tutto per la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Giovedi 25 aprile a Bergamo contro l’Atalanta si ripartirà dal 3-3 di Firenze. Il punto ottenuto al Franchi consente al Bologna di consolidare il quartultimo posto. Un altro passetto verso la salvezza lo fanno anche Sassuolo e Parma che nel derby emiliano al Mapei Stadium si divono la posta. E ora, una Settimana Santa ricca di calcio tra Coppe Europee e campionato tutto. Serie A tutta concentrata nella giornata di sabato 20 aprile, tranne Napoli-Atalanta “Monday Night” di Pasquetta.
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