Anche l’Arma dei Carabinieri e i Ministeri della Difesa e dell’Interno si costituiscono parte civile nel processo per la morte di Stefano Cucchi

Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, morto nel 2009 mentre era in stato di arresto, sottolinea con commozione e compiacimento la notizia che l’Arma dei carabinieri e il Ministero della Difesa hanno presentato istanza di costituzione di parte civile nel corso dell’udienza preliminare di oggi a Roma che vede coinvolti otto carabinieri, tra cui anche ufficiali, accusati di depistaggio sulle cause della morte di suo fratello. In attesa che il Gup decida, Ilaria Cucchi (foto) commenta: «Il fatto che l’Arma abbia chiesto di costituirsi parte civile, nel procedimento che vede coinvolti otto carabinieri per i depistaggi sul caso della morte di mio fratello, è un fatto senza precedenti. Dedico questa notizia a tutti coloro che continuano ad insinuare che la famiglia Cucchi è contro l’Arma e viceversa. Questo è un momento di riavvicinamento tra cittadini e istituzioni». A presentare istanza è stata ovviamente anche la famiglia Cucchi, ma la stessa iniziativa hanno avuto l’appuntato Riccardo Casamassima, gli agenti di polizia penitenziaria, il Sindacato dei Militari e Cittadinanzattiva. E poi si è aggiunto il ministero dell’Interno, al quale ha dato il consenso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte con una lettera all’Avvocatura dello Stato.

«In vicende come la nostra – ha aggiunto Ilaria Cucchi – troppe volte ho visto i sindacati di polizia intromettersi contro le nostre famiglie. In quest’aula per la prima volta un sindacato – ha aggiunto Ilaria Cucchi riferendosi all’istanza di costituzione di parte civile da parte del sindacato dei Militari – si è schierato al nostro fianco e non contro di noi. Questo lo dedico al signor Gianni Tonelli” (l’ex segretario generale del sindacato di polizia Sap e parlamentare della Lega, che denunciò Ilaria Cucchi per diffamazione).

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