La Commissione parlamentare antimafia: 5 candidati “impresentabili” per pendenze giudiziarie. Tra questi anche Berlusconi, che reagisce attaccando

Come già accaduto in passato, la Commissione parlamentare antimafia (in cui sono rappresentati tutti i gruppi) ha emesso il suo parere anche sulle liste dei candidati alle elezioni europee dichiarando ‘impresentabili’ 5 candidati: 4 di Forza Italia e 1 di Casapound.  Il nome più importante è quello di Silvio Berlusconi (nella foto con Dell’Utri). Secondo il codice di autoregolamentazione le candidature non conformi riguardano soggetti rinviati a giudizio o con dibattimento in corso ed è il caso proprio di Berlusconi (imputato per corruzione in atti giudiziari e con dibattimento in corso al tribunale di Roma e Milano), nonché di Giovanni Paolo Bernini, condannato a marzo dal Tribunale di Bologna per corruzione e per atto contrario a doveri ufficio e prescrizione per induzione indebita a dare i promettere utilità; Salvatore Cicu, imputato per riciclaggio e con dibattimento in corso. Diversa è la situazione di Pietro Tatarella, in carcere e coinvolto nell’inchiesta sulle tangenti a Milano; però ha fatto ricorso al tribunale del Riesame ed è in attesa dell’esito. Per questo è definito ‘sub iudice’ dalla commissione Antimafia. Infine Emanuela Florino, di Casapound Italia, è imputata per associazioni sovversive e banda armata e con dibattimento in corso.

Silvio Berlusconi, parlando alla trasmissione Diritto e rovescio su Rete 4, respinge  la lista dei 5 impresentabili stilata dalla Commissione antimafia con queste parole: “Io impresentabile? Ho preso 200 milioni di voti nel corso della mia carriera politica e altri milioni ne prenderò… Nel processo Rubi 1 sono stato assolto con formula piena. E poi io avrei fatto favori alla mafia. Non c’è governo che abbia fatto di più dei miei governi contro la mafia, durante i quali sono stati catturati e messi in galera 32 dei 34 latitanti più ricercati e sequestrati beni mafiosi per 25 miliardi….” .

In sua difesa si è pronunciata la deputata di Forza Italia Jole Santelli, vice presidente della Commissione antimafia, che attacca direttamente il presidente della Commissione, Nicola Morra, per un verdetto emesso a tre giorni dal voto:  “Dovrebbe solo vergognarsi. Si tratta dell’ennesima, incostituzionale persecuzione nei confronti di un uomo politico che, peraltro, sul piano strettamente giuridico, ha avuto la riabilitazione. Un atto politico persecutorio nei confronti di Berlusconi da parte dei Cinquestelle”.

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