di FABIO CAMILLACCI/ Con l’arrivo dei classici tapponi di montagna, il Giro d’Italia 2019 entra nella fase decisiva. Oggi è andata in scena la tappa più attesa, quella del Mortirolo. Seppur orfana del Gavia ricoperto di neve, la sedicesima frazione della Corsa Rosa non ha deluso le aspettative: vittoria dell’azzurro Giulio Ciccone sul ceco Hirt in 5 ore, 36 minuti e 27 secondi. Successo italiano a parte, ad entusiasmare gli appassionati di ciclismo ci ha pensato Vincenzo Nibali, già osannato alla partenza da Lovere. Infatti, sulla salita più dura, sotto la pioggia, lo “Squalo dello Stretto” è andato all’attacco rosicchiando secondi importanti al suo principale rivale: Primoz Roglic. Il corridore siciliano che aveva un minuto di ritardo dallo sloveno, ha chiuso quarto e adesso in classifica generale è davanti con un vantaggio di 22 secondi.
Emozioni sul Mortirolo. E’ stata bagarre fin dall’inizio con una serie di attacchi. Prima della Presolana, salita inaugurale della giornata, sono scattati in 21, ma tra di loro nessun uomo di classifica; il loro vantaggio ha anche sfiorato i 6 minuti. Sul Mortirolo poi il gruppo dei fuggitivi si è spezzato e davanti sono rimasti in 6: Hirt, Caruso, Ciccone, Nieve, Masnada e Dombrowski, con questi ultimi tre che piano piano hanno ceduto. Il prodigioso e prepotente scatto di Nibali si è verificato a 34 chilometri dal traguardo sorprendendo Roglic. Sloveno in grandissima difficoltà, al contrario della maglia rosa Carapaz, di Landa e di Lopez. Hirt e Ciccone invece sono riusciti a mantenere un vantaggio consistente per giocarsi la vittoria e come detto alla fine è stato l’azzurro a trionfare. Ma attenzione perché ora “Lo Squalo” è in agguato e pronto a mordere per prendersi un fantastico tris rosa dopo i trionfi del 2013 e del 2016.
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