di FABIO CAMILLACCI/ L’ItalMancini va. Anzi, continua ad andare. Ad Atene contro la pur modesta Grecia, arriva un’altra netta vittoria e senza reti al passivo per gli azzurri nel girone di qualificazione agli Europei del 2020: finisce 3-0 con gol di Barella, Insigne e Bonucci. Tutti nel primo tempo, splendida la rete di “Lorenzo il Magnifico”. Finalmente, l’attaccante del Napoli è parso integrato e incisivo anche con la maglia azzurra dopo tanti flop internazionali. Terzo successo di fila e primo posto con 9 punti, rispetto ai 6 della Finlandia che a sorpresa ha battuto la Bosnia di Dzeko per 2-0. Pertanto, gli ex jugoslavi restano a quota 4 e martedi prossimo faranno visita all’Italia: si giocherà all’Allians Stadium di Torino alle 20.45. Una sorta di match-point per la nostra Nazionale che in caso di vittoria manderebbe a -8 la rivale più quotata del raggruppamento. A 4 punti resta anche la Grecia, poi troviamo l’Armenia a 3 e il Liechtenstein a zero. Considerando che andranno direttamente a Euro 2020 le prime due, possiamo dire che l’Italia si è decisamente portata avanti con il lavoro. Adesso deve completare l’opera vincendo anche martedi contro i bosniaci. Insomma, il peggio sembra veramente alle spalle: abbiamo metabolizzato l’eliminazione dai Mondiali di Russia 2018 a opera della Svezia e stiamo dando continui segnali di crescita, anche grazie al ricambio generazionale favorito da tanti talenti in erba.
“Il cielo sopra l’Italia è tornato azzurro. E’ un rinascimento azzurro”. Così in settimana il presidente della Figc Gravina in un’intervista a Il Messaggero ha fotografato l’attuale momento del calcio italiano. L’Under 20 è alle semifinali del Mondiale di categoria, l’Under 21 ricca di talenti si prepara disputare in casa l’Europeo puntando al trionfo e l’ItalMancini fino a oggi ha fatto benissimo tra Nations League e qualificazioni per Euro 2020. Gabriele Gravina peraltro ha aggiunto un dato significativo: “Oggi possiamo vantarci di avere almeno 5 giocatori che possono giocare nell’Under 20, nell’Under 21 e nella Nazionale maggiore. Questo in passato non è mai accaduto. Finora la rinascita, dopo aver toccato il fondo, è merito della capacità organizzativa e del coordinamento degli addetti ai lavori sotto il profilo tecnico. Ma c’è ancora molto da lavorare e da cambiare, manca ancora qualcosa ma siamo sulla buona strada e il merito è anche del commissario tecnico Roberto Mancini”.
L’ItalMancini gioca proprio bene, al di là di una media alta di buoni calciatori e della presenza di alcune individualità veramente importanti e di valore. L’Italia del Mancio gioca bene, pratica una sorta di “tiki-taka” alla Guardiola. Un palleggio continuo in cui spiccano Verratti e Jorginho, autentici distributori di palloni nel 4-3-3 del tecnico di Jesi. E poi, tagli e verticalizzazioni, oltre a un costante gioco sulle fasce. Stasera sulla corsia sinistra grande prestazione dell’italo-brasiliano Emerson Palmieri, ex Roma in forza al Chelsea. Ma, dopo i disastri passati e recenti, ci colpiscono soprattutto la forza del gruppo e la tenacia di lottare su ogni palla e cercare la via della rete anche sul 3-0. Qualche rilassamento si è registrato solo nel finale di gara: il portiere Sirigu messo a rischio solo da clamorosi errori nei passaggi. Mancini, che conosce bene la Premier League, dovrà continuare a lavorare per trasmettere voglia e concentrazione all’inglese. Niente rilassamenti se si vuole puntare in alto; non sono ammessi nemmeno sul 3-0 e contro una Grecia a tratti imbarazzanti. Perchè sappiamo quanto è strano il calcio e una partita può girare in men che non si dica. Nota finale sull’impatto cromatico del match: in maglia azzurra la Grecia, maglia bianca per gli azzurri. Confusioni generate dai geni del marketing e degli sponsor. Ennesima stortura del calcio moderno. Transeat. Godiamoci questi azzurri (nella foto LaPresse-Gazzetta.it: l’abbraccio tra gli azzurri).
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