Manifestazione popolare a Venezia contro l’accesso delle grandi navi nella laguna dopo l’incidente nel canale della Giudecca

(foto Ansa di Andrea Merola) 

Circa 8mila persone hanno preso parte alla manifestazione contro le grandi navi nella laguna di Venezia. Il serpentone si è trovato alle 16 alle Zattere in seguito all’incidente provocato dalla nave Opera della Msc, andata a sbattere contro la banchina di San Basilio domenica scorsa.Il corteo è partito alle 17 con in testa un generatore che suonava ‘Non voglio mica la luna‘ e ‘Tutta mia la città‘.  Al grido di ‘Fuori le navi dalla laguna‘ i manifestanti hanno raggiunto la prima tappa, in campo Sant’Agnese, dove i leader dei dissidenti hanno annunciato di voler passare a San Marco, incuranti del divieto del prefetto.

Il comitato per la sicurezza si è riunito d’urgenza consentendo ai manifestanti di avvicinarsi in piazza San Marco per motivi di ordine pubblico. Inoltre, il serpentone ha scelto di deviare da campo Santo Stefano verso campo San Maurizio, evitando di arrivare a Sant’Angelo, dove era prevista la fine della manifestazione. Una scelta che, visto il ridotto spazio tra le calli, ha fatto impallidire i turisti.

Da parte del corteo dura presa di posizione contro sindaco di Venezia e presidente del Veneto. Cori e comizi hanno preso di mira la politica locale definendola troppo distante dalla salvaguardia della città. “Fuori Brugnaro dalla laguna” e “Luca Zaia va a cagare” sono stati tra i più espliciti. Nel frattempo, con l’avvicinarsi del corteo a piazza San Marco, le forze dell’ordine hanno liberato gli accessi dalla presenza di turisti che erano stati bloccati dall’ingresso in piazza. Tante le bandiere passate di mano in mano sopra la testa dei poliziotti, al grido di ‘Siamo qui, siamo là, siamo in tutta la città’. E così le bandiere, simbolo dei ‘No navi’, sono arrivate alle spalle del cordone di sicurezza.

Alla fine, circa un centinaio di manifestanti è entrato in piazza San Marco. A sciogliere ufficialmente la manifestazione è stato Tommaso Cacciari, leader dei dissidenti veneziani, che ha spiegato: “Ora che è finita, io però ho sete, vado a bere uno spritz in piazza, perché con la mia bandiera, da cittadino, vado dove voglio e nessuno mi può fermare. Ci sono otto accessi alla piazza, non li possono controllare tutti, ci vediamo a bere uno spritz sotto al campanile”.

Commenta per primo

Lascia un commento