La tedesca Ursula Von der Leyen succedereà al lussemburghese Juncker al vertice della Commissione Ue, il belga liberale Charles Michel alla presidenza del Consiglio europeo, la francese Christine Lagarde alla Bce e il socialista spagnolo Josep Borrell come Alto rappresentante. I termini di questo accordo sono stati rivelati con un tweet dal presidente uscente del Consiglio Ue, Donald Tusk. Sono in corso contatti tra Bruxelles e Strasburgo per sciogliere anche l’ultimo nodo relativo al presidente del Parlamento europeo (ruolo ricoperto finora dall’italiano Antonio Tajani).
Il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, aveva dichiarato alla partenza per Bruxelles: «Proveremo a disegnare e a costruire l’Europa dei prossimi anni. Come ho fatto fino ad oggi, e ancora di più nelle ultime ore, darò il mio convinto contributo affinché tra le famiglie europee non primeggi né, soprattutto, si imponga un asse su un altro, ma si trovi il giusto equilibrio sulla base di criteri di scelta delle persone ben bilanciati. Dobbiamo individuare personalità che sappiano rinnovare il sogno europeo, che abbiano una chiara visione e sappiano esprimerla con coraggio, evitando di rifugiarsi nella angusta logica dell’austerity o di affidarsi al primato della finanza. Vogliamo personalità che mettano al centro la crescita, i cittadini, le persone».
Invece il vice presidente Salvini aveva affermato: «L’importante è che il futuro dell’Europa non venga deciso a tavolino solo tra Berlino e Parigi. Ma anche stamani ci siamo alzati con ipotesi di spartizione: Commissione ai tedeschi e Banca Centrale ai francesi. In Europa ci sono 28 Stati. Quindi non si capisce perché la decisione debba sempre passare da Berlino e Parigi, dalla Merkel e da Macron. Una soluzione a tavolino che escluda tutti gli altri e accontenti solo francesi e tedeschi non avrà l’appoggio italiano».
Il risultato si è visto!
La protesta degli eurodeputati del Brexit Party
Gli eurodeputati britannici del Brexit party, la formazione ideata da Nigel Farage, sono rimasti seduti o hanno voltato le spalle durante l’esecuzione dell’Inno europeo che ha aperto la sessione inaugurale del nuovo parlamento europeo oggi a Strasburgo. A rimanere seduti anche alcuni parlamentari francesi del gruppo Identità e democrazia (di cui fa parte la Lega).
«Non mostrerò rispetto per inni stranieri che ci sono stati imposti» ha detto ad Euronews Nigel Farage motivando il suo gesto alla plenaria del Parlamento europeo con gli eurodeputati britannici del Brexit Party che hanno voltato le spalle durante l’esecuzione dell’inno europeo. Tajani – ha aggiunto Farage – “ha parlato di nazioni e così noi ci siamo alzati e abbiamo voltato le spalle, perché respingiamo il concetto che l’Ue sia definita una nazione”.
Antonio Tajani, aprendo la plenaria del nuovo Parlamento europeo e dando il via alla musica con l’Inno europeo ed invitando allo stesso tempo ad alzarsi in piedi, aveva detto: «Benvenuti al Parlamento europeo, la casa della democrazia l’unica istituzione europea eletta dai cittadini. Benvenuti, ciascun deputato rappresenta i suoi cittadini, buon lavoro ai neo eletti». E poi, di fronte alla protesta organizzata da Farage, ha aggiunto, riscuotendo un applauso da parte dell’emiciclo: «Alzarsi in piedi è una questione di rispetto non significa condividere l’Ue, anche quando si ascolta l’inno di un altro Paese ci si alza in piedi».
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