di FABIO CAMILLACCI/ MotoGP in vacanza: si riprenderà domenica 4 agosto sul circuito di Brno con il Gran Premio della Repubblica Ceca. Una pausa estiva per la classe regina che però ha lasciato diversi punti in sospeso, su tutti: il futuro di Valentino Rossi e quello di Jorge Lorenzo. Sul maiorchino della Repsol Honda erano circolate le voci di un possibile addio in seguito all’ultimo incidente ad Assen nel GP d’Olanda 2019. A smentirle, gli stessi vertici HRC e il manager dello spagnolo Albert Valera. In tutto ciò, Lorenzo è volato alle Maldive (in compagnia di Tony Arbolino) lasciando un grosso punto interrogativo. Il Dottore, invece, dopo l’opaca gara del Sachsenring per il GP di Germania ha parlato di “situazione difficile” in Yamaha, qualora la situazione non fosse cambiata in tempi celeri. E in molti hanno interpretato queste parole del campione pesarese come un ultimatum, dimenticando che non è la prima volta che il centauro di Tavullia lancia messaggi al vetriolo alla Casa di Iwata. E infatti, Vale ha ribadito di voler proseguire il lavoro al fianco di Silvano Galbusera per trovare una soluzione ai problemi di ricerca del setting con gli uomini attuali. Quasi sicuramente proseguirà con la Yamaha fino alla scadenza del contratto nel 2020; poi appenderà definitivamente il casco al chiodo, almeno come pilota MotoGP.
E se il Dottore decidesse di lasciare in anticipo? Secondo alcuni rumors dell’ultim’ora infatti, Rossi potrebbe addirittura decidere di rescindere il contratto con la Yamaha con un anno di anticipo; ipotesi che al momento resta comunque priva di fondamento. Sicuramente non andrà oltre il 2020: opzione che si sta spegnendo piano piano dopo gli ultimi risultati, a fronte di un manipolo di giovani piloti agguerriti del calibro di Rins, Quartararo, Vinales. Soprattutto il rookie francese del team Petronas SRT sta seminando un certo squilibrio all’interno del box Yamaha, tanto da spingere Lin Jarvis a chiedere pubblicamente al nove volte iridato di risolvere i problemi nella ricerca del setting sin dal venerdì, per non farsi trovare impreparato alle qualifiche. Dichiarazioni che per qualcuno preannunciano una definitiva separazione a naturale scadenza di contratto. O a fine 2019?
Jarvis: “Valentino Rossi chiuderà con Yamaha”. Da tempo Dorna e l’intero pianeta MotoGP si interrogano sulle conseguenze dell’addio del Dottore, con probabile caduta di audience, sponsor e interesse. Carmelo Ezpeleta ha sempre fatto intendere di essere disposto a stendere un tappeto di fiori pur di averlo ancora in orbita Motomondiale. Lin Jarvis, Managing Director Yamaha, si dice pronto al momento finale di questa leggendaria avventura e intervistato da Autosport.com ha detto: “Se la MotoGP è pronta per superare il ritiro di Rossi? Penso di sì. Ogni volta che un grande campione si ferma, in qualsiasi sport, ha un effetto subito dopo. Ad esempio, dopo il tragico caso di Ayrton Senna la Formula 1 ha continuato a sopravvivere, proprio come fece di nuovo quando Michael Schumacher si è ritirato”. Inoltre, Jarvis ha ricordato il motivo per cui Valentino Rossi lasciò la Yamaha alla fine del 2010, dicendo che era arrabbiato con la casa di Iwata per aver ingaggiato Jorge Lorenzo. Ha sottolineato che al ritorno nel 2013 aveva una mentalità diversa e non pensa sia possibile un eventuale passaggio ad un altro costruttore, sia come pilota che eventualmente come team manager. Una cosa è certa: quando Valentino Rossi smetterà, il Motomondiale non sarà più lo stesso (nelle foto: alcuni momenti salienti della carriera del Dottore).
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