“L’ALTRO” DEGLI ALTRI/ “Zalone batte sul tempo la riforma della ministra Madia”

Dei tanti articoli dedicati in questi giorni dai giornali al “fenomeno Zalone”, con i record d’incasso e di pubblico del film “Quo vado?”, a coglie più efficacemente il segno è quello di Luca Mastrantonio (foto) sul Corriere della sera.

mastrantonio«Il nuovo film di Checco Zalone  – scrive Mastrantonio – è un tale concentrato di italianità che dentro ci si può trovare di tutto. C’è l’italiano medio remixato fino al parossismo, così cinico e baro che è capace solo di spudorati egoismi o di gesti di altruismo coatto, sorprendenti anche per lui, che considera come varianti di una stessa «educazione» sia le piccole tangenti sia le donazioni benefiche; è un cultore del porno ma è bisognoso di affetto, è misogino ma per le donne cambia, migliora. Con Quo vado? Zalone celebra il funerale della Prima Repubblica che fu, fondata sul posto di lavoro fisso, rimpianta con una canzone-tributo a Celentano e seppellita dalle nostre risate: di «pancia», per le battute più viscerali, triviali e puerili, ma pure di «guancia», per quelle che schiudono sorrisi agrodolci davanti a uno specchio impietoso, a una finta riuscita bene sul piano narrativo (c’è molto storytelling), o per un buffetto linguistico, come quel «Buonanotte ai Senatori» con cui conclude la telefonata notturna al suo mentore, un senatore rottamato interpretato da Lino Banfi (sembra Razzi nel corpo di nonno Libero)».

Zalone quo vado«In questa commedia sentimental-picaresca, diretta da Gennaro Nunziante, – è la conclusione di Mastrantonio – c’è quasi una morale politica della favola: Checco è un bamboccione del Sud che dopo mille peripezie rinuncia al sacro posto fisso per l’amore di una bella ricercatrice (un cervello in fuga dagli stereotipi italiani) e l’odio di una tagliatrice di teste di impiegati fannulloni, un bounty killer (ma dal cuore d’oro) del ministro che ha ideato una violenta riforma della Pubblica Amministrazione contro i furbetti e i fannulloni. Così, mentre la riforma della PA firmata dalla ministra Marianna Madia è ancora in ritardo (mancano infatti i decreti attuativi), quella del film con Checco Zalone è già realtà».

Commenta per primo

Lascia un commento