di STEFANO CLERICI – Alla faccia della coerenza! Certo che il Matteo fiorentino è un vero fenomeno. Dopo aver distrutto la sinistra, dopo aver consegnato poco più di un anno fa il paese al Matteo lombardo, sparando a palle incatenate contro un possibile governo Pd-Cinque stelle e gettando così i grillini tra le braccia di Salvini (che li ha poi stritolati), adesso invoca un’alleanza con Di Maio e soci per evitare le urne e allungare il calvario di questa legislatura. In nome di un’emergenza democratica che solo lui e i suoi vassalli un anno fa non avevano visto. Dai popcorn all’inciucio, che salto, ragazzi!
Per carità, tutti possono sbagliare e tutti hanno il diritto di ricredersi. Ma quanto è “peloso” questo, chiamiamolo così, ravvedimento? Non sarà forse che – ben sapendo che nelle prossime liste elettorali la sua truppa sarà (giustamente) decimata – sta solo cercando disperatamente di prender tempo per prepararsi a nuove clamorose mosse? Magari un suo partito?
E, come suo costume, Matteo Renzi se ne sbatte altamente degli altri. Questa sua giravolta semina zizzania all’interno del Pd? Può mettere in seria difficoltà Zingaretti e il (quasi) nuovo gruppo dirigente? Può ancora una volta minare quel tentativo di tenere unito, con barra a sinistra, un partito che appare la sola alternativa alla strapotenza leghista? Chi se ne frega. Anzi, meglio.
Non sappiamo, a questo punto, come andrà a finire. Confidiamo, come sempre, nella saggezza del Presidente della Repubblica. E’ vero che votare subito porterebbe certamente questo paese all’esercizio provvisorio di bilancio e al disastroso aumento dell’Iva, aggiungendo catastrofe a catastrofe, ma è altrettanto vero che prolungare l’agonia della legislatura con quello che inevitabilmente sarebbe da molti visto come l’ennesimo gioco di palazzo, può solo fare il gioco di Salvini e trascinarlo a percentuali ancor più massicce di quelle che già ora gli accreditano i sondaggi. E, per chi ha a cuore la democrazia parlamentare, per chi non dimentica la storia e ha il terrore dell’uomo solo al comando, l’obiettivo numero uno è quello di ricacciare nelle tenebre questo spettro. Esattamente come dopo il 4 marzo, quando l’Attila fiorentino a questo spettro spalancò le porte.
Commenta per primo