di FABIO CAMILLACCI/ Tempus fugit. Sono già passati tre mesi dalla fine della Serie A 2018-2019: l’ultima giornata andò in scena il 26 maggio scorso. E a breve si ricomincia. Nel prossimo week end scatterà la nuova stagione con la prima giornata. Si partirà con i consueti anticipi del sabato: il 24 agosto alle 18, saranno i campioni d’Italia della Juventus ad aprire le danze in quel di Parma. Alle 20.45 poi spazio a un’interessante Fiorentina-Napoli. Mentre, domenica 25 alle 18 si giocherà Udinese-Milan. A seguire, alle 20.45, fischio d’inizio per: Cagliari-Brescia, Spal-Atalanta, Roma-Genoa, Verona-Bologna, Sampdoria-Lazio e Torino-Sassuolo. Lunedi 26 completerà il quadro il “Monday Night” Inter-Lecce.
La griglia del campionato. In attesa della chiusura del calciomercato prevista per il 2 settembre, la situazione al momento recita quanto segue. Inevitabilmente, la squadra da battere resta la Juventus reduce dallo straordinario record di 8 scudetti di fila. Però, nonostante, gli arrivi di grandi calciatori come de Ligt, Rabiot, e Ramsey, i bianconeri quest’anno partono con l’incognita Sarri in panchina. Un tecnico fortemente voluto dalla Vecchia Signora per provare a vincere giocando bene. Una netta inversione di tendenza rispetto al recente passato griffato Allegri: pragmatico gestore di fenomeni e vincente. La domanda saliente è questa: i campioni che affollano la pingue rosa juventina, riusciranno a esprimersi al massimo rispettando i rigidi schemi del sarrismo? Se ci riusciranno, il 9° titolo consecutivo è scontato alla luce della superiorità tecnica di Madama. L’impressione però è che tra i bianconeri ci sia un’incertezza tecnico-tattica dovuta anche a una rosa monstre che il direttore sportivo Paratici fatica a sfoltire. Esuberi o giocatori indesiderati, da cedere quanto prima anche per mettere a posto un bilancio che risente dei forti investimenti. E tutto ciò genera incertezza all’interno del gruppo.
Napoli e Inter le potenziali rivali della Juventus per lo scudetto. I partenopei sono forti di alcune certezze. La squadra base è fondamentalmente quella dell’anno scorso con un Manolas e un Lozano in più. Inoltre, quella azzurra è l’unica delle grandi che non ha cambiato allenatore. Sotto il Vesuvio infatti c’è sempre Carlo Ancelotti, un nome, una garanzia. Insomma, il Napoli non ha il problema di amalgamare il gruppo; big confermati e innesti importanti. Magari in attesa dei tanto sbandierati colpi James e Icardi. Se dovessero arrivare entrambi, o anche uno solo dei due, il Ciuccio farebbe il tanto atteso salto di qualità per provare a contendere fino all’ultimo lo scudetto alla Juve. Finora però De Laurentiis ha fatto poco in tal senso. Discorso diverso per l’Inter: i cinesi di Suning hanno investito molto sul mercato prendendo i vari Lukaku, Sanchez, Barella, Sensi, Godin. E altri colpi sono in arrivo. Ma soprattutto, i nerazzurri hanno il vero valore aggiunto in panchina: Antonio Conte, uno che, calcisticamente parlando, sa cavare sangue da una rapa. Difesa di ferro, attacco scoppiettante, l’unica incognita rimane il centrocampo ancora privo di un autentico leader in cabina di regia.
Alle spalle di Juventus, Napoli e Inter, ammucchiata per la corsa al quarto posto che vale la Champions League. In lizza: Roma, Milan, Lazio e Atalanta, con Torino e Fiorentina alla finestra come possibili sorprese. Tante incognite per giallorossi e rossoneri che hanno ancora una volta cambiato allenatore. Come se la caveranno il portoghese Paulo Fonseca e l’ex Samp Marco Giampaolo in piazze così importanti, calde ed esigenti? Le lacune da colmare sono ancora molte. Per Lazio e Atalanta invece vale il discorso fatto per il Napoli: stessa base di squadra e stesso tecnico dell’anno scorso. Senza dimenticare che biancocelesti e bergamaschi si sono rinforzati con acquisti mirati. Sulla “Dea” peserà sicuramente l’impegno nei gironi di Champions. Un impegno che toglierà inevitabilmente energie psicofisiche ai ragazzi di Gasperini. L’estate, con i vari turni preliminari di Europa League (in attesa del decisivo play off contro il Wolverhampton), ha confermato in salute il Toro di Mazzarri. Intrigante la nuova Viola dell’italo-americano Commisso che ha confermato il talento Chiesa e arricchito la rosa con gli esperti Boateng e Ribery. Se il modesto Montella dovesse riuscire a farla girare, quella gigliata può essere la grande sorpresa del torneo.
A proposito di sorprese, attenzione al Cagliari di Nainggolan. Il club sardo è stato tra i più attivi in questo calciomercato. La cessione di Barella ha portato in cassa soldi che il patron Giulini ha subito reinvestito potenziando il gruppo agli ordini di Maran (lo stesso allenatore dell’anno scorso). Non è da escludere un inserimento del Cagliari nella lotta per la zona Europa League. Lotta che teoricamente potrebbe coinvolgere anche il Bologna di Mihajlovic (malattia permettendo), la Sampdoria di Di Francesco, il Sassuolo di De Zerbi, il Genoa di Andreazzoli e il Parma di D’Aversa. Si annuncia comunque combattuta la lotta per non retrocedere alla luce della forza della Spal, dell’Udinese e del neopromosso Brescia che proverà a rilanciare Balotelli. Un po’ più attardate le altre due neopromosse: Hellas Verona e Lecce. Insomma, sta per partire una Serie A che si annuncia combattuta ed equilibrata. Buon campionato.
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