La proposta di Franceschini (che raccoglie l’indicazione di Grillo) di non inserire nel governo il ruolo di vice-presidente viene condivisa dai vertici del Pd e facilita il compito di Conte

Dario Franceschini (foto Ansa di Massimo Percossi)

di LUCA DELLA MONICA – “Per una volta Beppe Grillo è stato convincente. Una sfida così importante per il futuro di tutti non si blocca per un problema di “posti”. Serve generosità. Per riuscire a andare avanti allora cominciamo a eliminare entrambi i posti da vicepremier“: con questo messaggio su Twitter Dario Franceschini (ex segretario del Pd e poi ex ministro dei Beni Culturali) ha lanciato la soluzione ragionevole e razionale a quello che sarebbe un ostacolo sulla strada della definizione dell’accordo programmatico tra M5s e  Pd per la formazione del governo.

E che la proposta di evitare la nomina dei vice-presidenti del Consiglio sia ben accetta dal Pd si è avuta la conferma quando il messaggio di Franceschini è stato ri-twittato prima da Orlando (indicato dagli opinionisti – anche lui come Franceschini – quale possibile candidato a quella carica) e poi dal presidente del Pd, Gentiloni,  e infine dallo stesso segretario Zingaretti.

Questa proposta (e il fatto che sia stata subito condivisa apertamente dai vertici del Pd) hanno autorizzato il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, a manifestare maggiore ottimismo per la sua “missione” di formare il governo e a lasciarlo intendere in un intervento telefonico in diretta alla festa del “Fatto Quotidiano” in corso alla Versiliana, con la sottolineatura di non poter essere considerato un “appartenente al M5s”, bensì la persona indicata e sostenuta dai 5 Stelle per la carica di presidente del Consiglio.

L’ho dimostrato con i fatti che non sono un premier per tutte le stagioni: quando al Senato è stata ritirata la mozione di sfiducia, quindi concretamente mi è stata proposta una rinnovata stagione, l’ho rifiutata”. Inoltre “definirmi M5s è inappropriato. Bisogna attenersi ad alcuni dati di fatto oggettivi. Io non sono iscritto al M5S, non partecipo alle riunioni del gruppo dirigente politico, non ho mai incontrato i gruppi parlamentari, anzi mi piacerebbe farlo per spiegare il programma. Resta il dato che c’è molta vicinanza, li conosco da tempo, lavoro con il M5S molto bene e il Movimento mi ha designato come ministro alle elezione del 4 marzo 2018″.

Poi Conte ha aggiunto: “Vedo un buon clima di lavoro. Da questo punto di vista sono convinto assolutamente che tutti sono disponibili ad accantonare il passato e a concentrarsi su questo importante progetto che riguarda l’intero Paese”. E ha precisato:   ‘La deadline del governo è tra martedì e mercoledì’

Quello di Beppe Grillo “è un intervento condivisibile per quanto riguarda l’impostazione, Grillo ha disegnato il futuro, ci invita a guardare in visione prospettica”, ha aggiunto Conte, applaudito dalla platea.  “Mi conforta il fatto che per le due forze politiche disponibili a sostenere questo progetto, abbiano molta consonanza nei punti programmatici. Confido che anche altre forze che hanno dato disponibilità potranno riconoscersi in questi punti programmatici“.

Infine Conte ha tenuto a precisare che “il tema dei ministri adesso non è la massima premura, ma lo è il programma. E definendo le linee strategiche chiederò indicazioni in modo da consentirmi di scegliere la migliore squadra”.

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