di LUCA DELLA MONICA – Prima Giuseppe Conte, poi Luigi Di Maio, infine Nicola Zingaretti: tutti e tre, a distanza di pochi minuti ì’uno dall’altro all’uscita da un lungo incontro svoltosi nel pomeriggio, hanno parlato in video stasera per dire – con parole diverse, ma con lo stesso intento – che l’accordo sulla formazione del governo «giallo-rosa» (M5s – Pd – sinistra parlamentare) ha preso forma e superato lo scoglio dei vari ruoli con un presidente del Consiglio (Conte appunto) «super partes» senza vice presidenti. Un «messaggio a tre voci», insomma, indirizzato soprattutto ai militanti del M5s iscritti alla «piattaforma Rousseau» che domani dovranno rispondere al quesito se sono d’accordo per la formazione di un governo presieduto da Giuseppe Conte con l’appoggio e l’apporto del Movimento 5 stelle e del Partito democratico. Tre appelli – più centrato sulla piattaforma programmatica, quello di Conte, più dettagliatamente riferito alla composizione del governo con un presidente e senza vice presidenti, quello di Di Maio, molto sintetico sulla volontà di segnare una svolta politica, quello di Zingaretti – che danno di fatto il via alla realizzazione di una alleanza di lunga durata, allargata anche a Liberi e Uguali, per governare il paese.
Questo triplice messaggio dovrebbe accrescere il consenso degli iscritti pentastellati, ma anche degli elettori del Pd (o almeno ridurne i dubbi e gli scetticismi) e consentire il giorno dopo a Conte di sciogliere con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la riserva nella formazione del governo.
Commenta per primo