La depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina non sarà discussa nel Consiglio dei ministri di venerdì prossimo. Lo ha ammesso Matteo Renzi in un’intervista al Tg1 confermando la retromarcia sull’argomento che era stata preannunciata dal ministro Maria Elena Boschi. Motivazione ufficiale: “L’Europa deve avere una posizione comune. Perciò no alla demagogia ma nemmeno no al buonismo esasperato, chi sbaglia deve pagare”. Motivazione reale: anche di fronte a ciò che è accaduto in Germania (a Colonia e Westfalia) meglio non contrastare la diffidenza dell’opinione pubblica nei confronti degli immigrati a pochi mesi dalle elezioni. “Secondo i magistrati – aggiunge Renzi – il reato in quanto tale non serve, non ha senso e intasa i Tribunali, ma è anche vero che c’è una percezione di insicurezza per cui questo percorso di cambiamento delle regole lo faremo con calma, tutti insieme, senza fretta, quindi non sarà nel prossimo Cdm”.
Renzi ha affrontato anche il tema delle riforme: “Sulla madre di queste battaglie che è la riforma costituzionale se i cittadini non sono d’accordo hanno tutto il diritto di dirlo e io ho il dovere di prenderne atto. Non sono un politico vecchia maniera che resta attaccato alla poltrona. La parola finale ce l’avranno gli italiani e io sono pronto a ricavarne le conseguenze”. Il referendum, aggiunge Renzi ripetendo la solita menzogna, “non è un plebiscito: per anni la classe politica non ha fatto nulla, ora è arrivato un governo nuovo che ha cercato di realizzare alcune cose ed è giusto che l’ultima parola spetti ai cittadini”.
I dubbi del capo della Polizia. “Il problema principale del reato di clandestinità è dato dal fatto che intasa l’attività delle Procure”, così il capo della Polizia Alessandro Pansa, in visita ad una mostra fotografica in Palazzo Vecchio, commenta con i giornalisti la necessità o meno di una riforma del reato di clandestinità.
“In questo momento però – ha aggiunto Pansa – è anche indispensabile che il nostro Paese lanci qualche segnale dissuasivo, per far capire che noi gestiamo il fenomeno dell’immigrazione con umanità, con correttezza, con rispetto delle regole nazionali e internazionali, ma lo gestiamo con grande rigore. Quindi l’opportunità di comunicare un po’ meglio questa trasformazione di questa norma – ha concluso Pansa – è sicuramente molto importante ai fini della percezione della sicurezza”.
Nella foto: il capo della Polizia Pansa con Renzi e Alfano
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