Tutto come previsto: Leo Messi centra il suo quinto Pallone d’oro e stacca tutti. Van Basten, Platini e Cruijff, fermi a tre, non possono rispondere, Cristiano Ronaldo sì ma a 31 anni vincerne altri due, con la nuova concorrenza di Neymar, pare un’impresa titanica. Pertanto, fra qualche decennio ricorderemo questi anni come l’era Messi, e probabilmente saremo arrivati a un verdetto sulla grandezza in senso assoluto della “Pulce”, entrata ormai di diritto nella triade d’oro con Maradona e Pelé. Al fenomeno del Barcellona però manca troppo la vittoria di un Mondiale. E infatti stasera Messi ha detto: “Se baratterei 5 Palloni d’oro per un Mondiale? Domanda cattiva, ma il Mondiale è il Mondiale. Scelgo quello”. Intanto, l’argentino si gode il suo ennesimo momento di gloria: “E’ incredibile che sia il quinto Pallone d’oro per me, è molto di più di quanto sognassi da bambino. Devo ringraziare il calcio per tutto quello che mi ha dato”.
Messi: per una volta un look normale. Leo, che in passato aveva sorpreso con giacche da cerimonia improbabili, stavolta riceve il premio in un classico vestito nero (foto AFP-Gazzetta.it). Il vincitore morale della sfilata fashion (o degli orrori, giudicate voi) diventa così Paul Pogba e il suo assurdo completo floreale. Mentre Neymar, terzo anche in questa classifica, si è presentato con bombetta e papillon. Per non parlare di Dani Alves a pois.
CR7 elegante e rilassato. Cristiano Ronaldo, battuto ma secondo (davanti a Neymar), ha mostrato comunque un orgoglio che è sembrato avere una punta di polemica col Real Madrid: “Sono qui per meriti personali… Non ho vinto niente, ma me lo sono guadagnato. Ho segnato 516 gol in carriera e si possono vedere tutti in video. Se sono fra i candidati per l’ottava volta non può essere un caso. Cosa vorrei di Messi? Il suo piede sinistro. Il mio non è male, ma il suo è meglio”.
La cerimonia di Zurigo. Gli organizzatori hanno cercato di fare finta di niente, ma è stata un’edizione particolare. Forse minore, magari (è l’auspicio di tutti) l’inizio di una nuova era Fifa. La verve del quasi 80enne Sepp Blatter non c’è più, travolta da scandali e Fbi, il reggente Issa Hayatou non ha nemmeno provato a sostituirlo, parlando di “anno difficile della Fifa e necessità di focalizzarsi sul bene del calcio”. Il presentatore della serata era James Nesbitt, attore nordirlandese famoso per ruoli nella saga de “Lo Hobbit”.
Florenzi, niente premio Puskas. Per noi italiani, la delusione più grande arriva dal riconoscimento assegnato al gol più bello dell’anno. Sembrava probabile la vittoria di Alessandro Florenzi per la rete al Barcellona in Champions League da metà campo e invece la scelta è caduta sul 27enne brasiliano Wendell Lira, per la splendida sforbiciata nel derby della città sudamericana di Goaiania, Atletico Goianense-Goianesia. Florenzi la prende con filosofia: “Delusione? In realtà no, ho vissuto la giornata di oggi come un bambino al parco giochi. La vittoria di Lira? D’altronde l’Italia è più piccola del Brasile (il riferimento è a quanto conta politicamente il nostro Paese nel calcio di oggi). Proverò a fare un gol più bello l’anno prossimo, anche se temo non sarà semplice”.
Luis Enrique il tecnico più bravo. Il Mister del Barcello ha vinto il premio di miglior allenatore del 2015. Per il calcio femminile, il riconoscimento è andato alla ct della nazionale degli Stati Uniti, campione del mondo 2015, Jill Ellis. La centrocampista Usa Carli Lloyd ha invece ottenuto il premio Fifa come miglior giocatrice.
Il top 11 del 2015, nessun italiano. Manuel Neuer (Germania, Bayern Monaco); Thiago Silva (Brasile, Paris Saint Germain), Marcelo (Brasile, Real Madrid), Sergio Ramos (Spagna, Real Madrid), Dani Alves (Brasile, Barcellona); Andres Iniesta (Spagna, Barcellona), Luka Modric (Croazia, Real Madrid), Paul Pogba (Francia, Juventus); Neymar (Brasile, Barcellona), Lionel Messi (Argentina, Barcellona), Cristiano Ronaldo (Portogallo, Real Madrid). Fra i 55 candidati c’erano Gigi Buffon, Giorgio Chiellini, Andrea Pirlo e Marco Verratti. A rappresentare la serie A italiana, oltre a Pogba, ci pensano Vidal e Tevez, che nei primi sei mesi del 2015 hanno vestito la maglia bianconera, centrando lo scudetto, la Coppa Italia e la qualificazione alla finalissima di Champions League.
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