E’ scontro dopo la decisione assunta dal Consiglio provinciale di Bolzano di cancellare l’espressione ‘Alto Adige’ e “altoatesino” dalla legge relativa alle “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea”.
La proposta di Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit) è stata approvata anche con i voti della Volkspartei. 24 i sì in totale (Suedtiroler Volkspartei, Suedtiroler Freiheit e Freiheitlichen), uno il no (Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia) e 5 (incomprensibili) astensioni (Pd, Verdi, Lega, Team Koellensperger). “L’espressione ‘altoatesino‘ è stata sostituita con quella ‘della provincia di Bolzano‘ con la ‘p’ volutamente minuscola a sottolineare l’abito territoriale e Alto Adige con ‘provincia di Bolzano’, attacca Alessandro Urzì, consigliere provinciale dell’Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia e coordinatore regionale del partito di Giorgia Meloni.
E’ la Costituzione italiana a sancire il nome Alto Adige, come indicativo di un’area a sovranità nazionale che non può essere in alcun modo cancellata e oscurata da tentativi di pulizia linguistica che sono il preludio a richieste di maggiore autonomia nel senso di totale autoreferenzialità etnica (gli Italiani in Alto Adige sono minoranza) o peggio secessione”. Michaela Biancofiore, deputata e coordinatrice regionale del Trentino Alto Adige di Forza Italia, si appella al ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia e al Commissario del governo di Bolzano, “affinché la aberrante legge approvata dal consiglio della Provincia di Bolzano, a maggioranza etnica Svp-destre, che abolisce il nome Alto Adige, venga immediatamente impugnata”. Poi Biancofiore prende atto delle “parole del Presidente Kompatscher, che riconosce l’errore di aver abolito con legge provinciale il termine Alto Adige”.
A sua volta Maria Elena Boschi, presidente dei deputati del gruppo di Italia Viva, ha dichiarato: “Aver cancellato il termine ‘Alto Adige’ dalla legge europea con un colpo di spugna è stato un grave errore. Mi auguro che si tratti di un caso isolato e che si possa porre rimedio. Sarebbe imperdonabile buttare via il lavoro che per anni la popolazione di lingua italiana, tedesca e ladina hanno fatto per rispettarsi reciprocamente e crescere insieme. Del resto anche la nostra Costituzione e anche lo statuto di autonomia non lasciano spazio ai dubbi”.
“La denominazione Alto Adige non è stata abolita. Va ricordato che non sarebbe neanche possibile, visto che la denominazione della Region Trentino Alto Adige Suedtirol è sancita dalla Costituzione”. Il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher erca di attenuare il valore del campio di denominazione territoriale negli atti amministrativi: “L’emendamento – spiega – riguardava semplicemente un comma della legge omnibus, nel quale la denominazione Alto Adige è stata sostituita con quella di Provincia di Bolzano. Il dibattito riguarda il fatto che la dizione tedesca Suedtirol non è stata modificata. Giustamente, va detto, è stato evidenziato che di conseguenza anche in tedesco andrebbe scritto Provinz Bozen. Così però non è stato fatto”. Il presidente della Provincia autonoma ribadisce che “per il futuro si deve procedere unitamente. La questione della toponomastica comunque può essere trattata in dialogo e comune accordo, tenendo conto delle sensibilità di tutti i gruppi linguistici presenti sul nostro territorio”.
Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia invita Kompatscher ad adoperarsi per cambiare la legge impugnata: “Ho personalmente chiesto al presidente Arno Kompatscher di intervenire sulla norma relativa al disegno di legge sulle ‘Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea‘. E’ necessario rendere i testi italiani e tedeschi perfettamente identici e rispettosi della Costituzione. Se così non dovesse essere, la legge sarà impugnata dopo la sua pubblicazione. Sarebbe opportuno continuare a discutere esclusivamente delle esigenze della comunità della provincia autonoma di Bolzano e dell’intera Regione Trentino Alto Adige così come abbiamo fatto con il Presidente Kompatscher nel nostro primo incontro istituzionale a Roma, anziché di questioni ideologico-nominalistiche che riguardano lo scontro tra la destra tedesca e la destra italiana. Nelle prossime settimane così come da impegno assunto con tutte le regioni sarò personalmente a Bolzano e Trento per affrontare tutti i dossier aperti tra il Trentino Alto Adige e il Governo”.
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