Torna all’esame del Senato – dopo il sì della Camera – la legge che prevede “l’omicidio stradale” perché in ieri, in sede di approvazione a Montecitorio, è stato approvato un emendamento proposto dall’onorevole Francesco Paolo Sisto (FI) (foto) che contiene una correzione non marginale al testo approvato a Palazzo Madama, ma al quale il governo si era opposto, uscendone così pesantemente battuto. Esso stabilisce che “il conducente che si fermi e, occorrendo, presti assistenza a coloro che hanno subito danno alla persona, mettendosi direttamente a disposizione degli organi di polizia giudiziaria, quando dall’incidente derivi il delitto di lesioni personali colpose, non è soggetto all’arresto stabilito per il caso di flagranza di reato”.
Con questa correzione la legge ha ottenuto il via libera dell’Aula della Camera. I voti a favore sono stati 346, 21 i contrari (Fi ed Ala), 46 gli astenuti (Sel e Conservatori e riformisti).
L’approvazione dell’emendamento di Francesco Paolo Sisto, avvenuta a voto segreto, è stata accolta con l’esultanza dei deputati di Fi, sottolineata da un lungo applauso perché il capogruppo del Pd Ettore Rosato aveva chiesto all’Aula di respingerlo, non perché non fosse giusto, ma per consentire alla proposta di legge di giungere al via libera definitivo. Un’assurdità nell’assurdità di una nuova legge di cui non vi era bisogno, poiché per ottenere gli stessi inasprimenti di pena sarebbe bastata – con una procedura velocissima – l’introduzione di severe aggravanti al reato di omicidio colposo già contemplato dal codice penale e l’arresto immediato per i responsabili.
Comunque dopo il voto della Camera il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, ha esultato gridando: “Ha vinto il diritto”. E ha detto che il governo, battuto, dovrebbe trarne le conseguenze. Altrettanto soddisfatto il capogruppo di Sinistra Italiana, Arturo Scotto: “Ha vinto il Parlamento contro un giustizialismo assurdo”. Alla votazione ha partecipato un solo membro del governo, il sottosegretario Luca Lotti.
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