di FABIO CAMILLACCI/ Dopo l’ultima sosta del 2019, il massimo campionato è ripartito con tre ghiotti anticipi validi per la 13° giornata. In testa alla classifica, ancora un botta e risposta tra la Juventus capolista che nel pomeriggio espugna Bergamo per 3-1 con una prova di forza, e l’Inter di Antonio Conte che in serata passa in scioltezza sul campo del Torino: 3-0. Mentre l’1-1 che matura al Meazza è un brodino per Milan e Napoli, due squadre in crisi. Andiamo in ordine cronologico, e di classifica, e partiamo dal successo con cui la Vecchia Signora piega l’Atalanta: una Juve spenta e poco sarriana ma in HD grazie alla doppietta di Higuain e al sigillo di Dybala. E’ stata comunque una vittoria molto sofferta quella dei bianconeri, salvati dalla traversa sul rigore battuto da Barrow e sotto per il gol di Gosens. Ennesimo segnale forte alla Serie A: perchè se Madama riesce a risorgere dall’inferno in 20 minuti (e senza Cristiano Ronaldo in formazione), se ribalta con un tris una Dea indiavolata passata in vantaggio, allora sarà davvero difficile spodestarla dal trono di campione d’Italia che occupa da 8 anni di fila. Un’altra vittoria non certo frutto del bel gioco ma degli acuti di altri due grandi calciatori che fanno parte della rosa juventina, una rosa straordinariamente ricca di qualità.
Grande Inter a Torino: tris con Lautaro, De Vrij e Lukaku. E Conte tiene il passo della Juventus restando a -1 dalla capolista. Mazzarri in avvio paga soprattutto il k.o. di Belotti e le grandi parate di Handanovic, poi: nerazzurri cinici e spietati con la LuLa sugli scudi. Un vero e proprio atto di forza come quello bianconero a Bergamo, una risposta prepotente. Stracciato un Toro troppo timido per giocarsela contro una squadra decisamente più attrezzata, forte e in salute. Interisti sul 2-0 già dopo trentadue minuti grazie ai sigilli di un sempre più decisivo Lautaro; nella ripresa fa festa anche Lukaku che segna il suo decimo gol in Serie A. Unica nota negativa in casa nerazzurra, l’infortunio di Barella: distorsione al ginocchio destro e fiato sospeso in attesa degli accertamenti. I granata invece confermano la maledizione della sosta, visto che a ogni ripresa non hanno mai vinto. E se l’Inter è in ansia per Barella, il Toro è in ansia per l’infortunio al costato che dopo tredici minuti ha costretto Belotti a uscire dal campo. Il Gallo è stato accompagnato in ospedale per accertamenti. Per Mazzarri si tratta della peggiore sconfitta casalinga nel suo biennio a Torino.
San Siro, da Milan e Napoli timidi segni di risveglio. Il pareggio per 1-1 matura nel primo tempo: partenopei in vantaggio con Lozano, raggiunti da un ritrovato Jack Bonaventura. La classifica di Pioli e Ancelotti resta deludente. La partita che nessuno poteva fallire è stato un mezzo successo per entrambe: un punto guadagnato per tutte e due le squadre. Il Milan continua il lento processo di crescita giocando una partita propositiva; rimane il grosso problema della mancanza di un attaccante di peso in grado di fare la differenza in area. Torna a casa con buone sensazioni anhe il Napoli che però continua a ballare in difesa e a sbagliare troppo in attacco. Splendida cornice di pubblico per due grandi deluse del campionato: sugli spalti c’erano ben 61 mila spettatori. Suso out: in formazione e in campo per il riscaldamento prima che venisse messo k.o. dalla gastroenterite. Al suo posto Rebic, un sostituto non all’altezza e anche lui non al meglio: ha sbagliato cose semplicissime, all’intervallo Pioli lo ha tolto dando spazio a Kessie. Nel Napoli fuori Manolas e Fabian Ruiz, dentro Maksimovic ed Elmas. La paura di sbagliare e di perdere ha comunque condizionato la prestazione di entrambe le squadre. Due squadre ancora malate.
Commenta per primo