di FABIO CAMILLACCI/ Visto che al giro di boa della Serie A mancano solo quattro giornate e che abbiamo abbondantemente superato il primo terzo di campionato, si può tracciare un primo parziale bilancio su quanto visto finora. Al momento la classifica è spezzata in quattro tronconi. Nel primo troncone ci sono Inter, Juventus e Lazio in corsa per lo scudetto, nel secondo ci sono le compagini per il quarto posto che vale la Champions, ovvero: Roma, Atalanta e Cagliari. Nel terzo troncone troviamo le squadre in lotta per l’Europa League e in cui spiccano il Milan e il Napoli: la grande delusa, dal sogno scudetto all’Europa minore. Infine, dai 16 punti del Bologna ai 9 della Spal fanalino di coda, ci sono le squadre che lotteranno per salvarsi. Ed è bagarre, perchè tra i ferraresi ultimi e la Sampdoria di mister Ranieri, quartultima, ci sono soltanto 3 punti.
La Juventus non è più padrona. Rispetto ai campionati precedenti, questa a oggi è la novità più clamorosa. La nuova Juve di Sarri fatica a ingranare e i tifosi bianconeri già rimpiangono Allegri; perchè se è vero che quella con la Lazio è stata la prima sconfitta stagionale, è anche vero che quest’anno Madama in campionato non ha mai convinto; spesso è stata aiutata dagli episodi e dalla fortuna. La Vecchia Signora non solo non gioca bene, ma segna poco e subisce tanto. Ecco che si conferma una storica teoria calcistica: l’allenatore “risultatista” è da preferire a quello “giochista” se si tratta di gestire una rosa ricca di campioni e con Cristiano Ronaldo fiore all’occhiello. Pertanto, meglio il “risultatista” Allegri che il “giochista” Sarri, tanto voluto da Agnelli per far finalmente giocare bene la squadra.
Le potenziali rivali dei campioni d’Italia in carica. L’Inter capolista è l’avversaria più accreditata per scucire il tricolore dalle maglie bianconere. I nerazzurri hanno la difesa meno battuta e sappiamo che quasi sempre in Italia hanno vinto il titolo le squadre con la miglior difesa. La stessa Juve, capace di conquistare 8 scudetti consecutivi, ne sa qualcosa visto che una volta la difesa era il suo punto di forza. Ecco perchè pesa tantissimo l’assenza di Chiellini che sta recuperando dal grave infortunio al ginocchio. E de Ligt, mister 75 milioni, per ora è un flop. Tornando all’Inter, l’unico limite rimane la rosa corta e attualmente alle prese con tanti infortunati. Stesso discorso per la Lazio, fortissima negli 11 titolari e con Immobile in stato di grazia (a parte il rigore fallito sabato è capocannoniere con 17 centri), ma finora miracolata a livello di infortuni rispetto a Inter, Juve e soprattutto Roma (i giallorossi hanno il record degli infortuni da fine agosto, è risaputo). Alla lunga, non avere ricambi pesa.
Lotta Champions e il possibile ribaltone Napoli. Il Cagliari del vice-capocannoniere Joao Pedro (1o reti come l’interista Lukaku) continua a stupire e non molla mai. Domenica a Reggio Emilia contro il Sassuolo è arrivata l’ennesima rimonta. Il punto conquistato consente ai sardi di stare davanti alla Roma per differenza reti. Incalza l’Atalanta che si è portata a una lunghezza dalla coppia formata da isolani e capitolini. Staccato di 8 punti dal quarto posto e di 7 dal 6°, c’è il Napoli di Ancelotti. Nelle ultime ore prende sempre più corpo l’ipotesi esonero di Don Carlo dopo il delicato impegno di domani in Champions contro il Genk al San Paolo. Ai partenopei basta un punto contro i modesti belgi, qualora il Salisburgo riuscisse nell’impresa di battere i campioni d’Europa del Liverpool. Insomma, una qualificazione già in tasca, ma col Napoli di oggi non si sa mai. Comunque vada, secondo i soliti ben informati: dopo il Genk, De Laurentiis caccerà Ancelotti affidando la squadra a Gattuso. Ci sarebbe già l’accordo con l’ex tecnico del Milan: contratto di 18 mesi per “Ringhio”. E’ questo il vero cinepanettone di ADL: sostituire Ancelotti con Gattuso. L’allievo al posto del maestro.
Milan, la cura Pioli comincia a dare i suoi frutti. Il 3-2 con cui i rossoneri domenica sera hanno espugnato il campo del Bologna davanti a uno sconsolato Mihajlovic, è un altro segnale che il Diavolo dopo il passaggio di consegne in panchina tra Giampaolo e Pioli sta iniziando a carburare: terzo risultato utile consecutivo e seconda vittoria di fila. Ora la squadra rossonera pare avere un’anima; è stato importante aver recuperato un ottimo giocatore come Bonaventura.
Sempre più giù invece la Viola di Vincenzo Montella. Il patron gigliato per ora conferma la fiducia all’Aeroplanino; ma è una fiducia a tempo. Si vocifera che l’italo-americano abbia in mente di esonerare Montella durante la pausa natalizia se la situazione non dovesse migliorare nelle ultime due gare prima della sosta. Due match non proprio semplici per la Fiorentina che riceverà al Franchi prima l’Inter poi la Roma. Merita un plauso il Parma dell’ottimo D’Aversa: 8° posto. Domenica i ducali hanno fatto tornare in crisi la Sampdoria. Il Torino invece procede tra alti e bassi come il fragile Sassuolo. Possono sorridere il Brescia e Balotelli: porta la firma di Mario infatti il gol con cui le “Rondinelle” hanno sbancato Ferrara. Tutto questo con il ritorno in panchina di Corini al posto di Grosso. Stranezze e follie del calcio di oggi.
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